BILANCIO 2022: INTERVENTO IN APERTURA CONS. DE GODENZ

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Anche in questo 2021 che si avvia a conclusione ci ritroviamo ad affrontare una manovra di bilancio mentre il Trentino e con esso l’Italia e il mondo continuano vivere momenti difficili -vedi pandemia ancora in corso e rischio di quarta ondata – anche se, fortunatamente, si intravede il bagliore di una ripresa, quantomeno a livello economico.
Il passaggio provinciale sul bilancio si riconferma pertanto cruciale e necessiterà dello sforzo di ognuno di noi per raggiungere un risultato finale che sia estremamente efficacie e capace di dare vere e concrete risposte ai bisogni alle richieste delle nostre concittadine e dei nostri concittadini.
Mi sento, davvero, di invitare tutti alla collaborazione e al dialogo – consiglieri di maggioranza e minoranza – abbandonando, laddove possibile, atteggiamenti di ostruzionismo i quali, spesso, rischiano di essere sterili.
Tornando al contesto nel quale ci troviamo a operare, come presentato anche dal Presidente nel su intervento l’economia internazionale, europea e anche quella nazionale e locale, pur non mancando difficoltà – su tutte, per il Trentino pesa davvero l’aumento dei costi delle materie prime e la mancanza in molti settori di mano d’opera e lavoratori – hanno ripreso a crescere e, restando sul nostro Paese, il PIL ha fatto segnare una crescita permettendo un importante recupero sul disastroso biennio precedente. Mi sia consentito un inciso sul caro materiali – bene quanto messo in campo (specifica disposizione che permette per il 2022 l’aggiornamento prezzi dei progetti posti in gara anche in deroga alla disciplina vigente e con metodologie più rapide e messa a disposizione di risorse specifiche per il finanziamento del caro materiali registrato nel 2021: 5 milioni per le opere della Provincia e 5 milioni per quelle degli enti locali) ma si continui a monitorare al fine di evitare una ulteriore salita dei prezzi che sarebbe davvero devastante.
Riprendendo, e volendo guardare alle cose con un cauto ottimismo, sembrano migliorare anche i risultati ottenibili dalla trattativa della nostra Provincia con lo Stato con grazie alla revisione dei rapporti finanziari volti a garantire alla nostra autonomia speciale l’ottenimento di un più consono livello di risorse per esercitare le nostre numerose competenze.
Bene, in tal senso che si sia messo sul tavolo il riconoscimento di arretrati derivanti dall’accordo di Milano del 2009 e dal Patto di garanzia del 2014 – non ancora ottenuti – soprattutto di quelli provenienti da risorse generate sul nostro territorio quali accise su prodotti a uso riscalamento, restituzioni di riserve all’erario e tributi sui giochi oltre, passaggio anch’esso importante, alla revisione del concorso della PAT agli obiettivi di finanza pubblica che risulta ora diminuito del 20%.
Certo, non dobbiamo cantare vittoria o ritenerci pienamente soddisfatti, poiché restano aperte questioni cruciali quali l’ottenimento di altri arretrati – come ad esempio quelli delle accise sui combustibili ad uso riscaldamento – e l’assai complessa partita legata alla riforma fiscale per la quale, anche assieme alla Provincia Autonoma di Bolzano, dovremo impegnarci al fine di raggiungere il miglior risultato possibile per alleggerire la pressione fiscale su cittadini e imprese ma, nell’insieme, l’andamento appare positivo con oltre 4 miliardi e 742 milioni di Euro disponibili nel 2021 e 4 miliardi e 354 milioni stanziati per il prossimo anno (4 miliardi e 195 milioni nel 2023 e 4 miliardi e 249 milioni nel 2024) e ulteriori trasferimenti dallo Stato per specifiche attività, fondi calamità VAIA, trasferimenti a fronte di maggiori spese causa covid-19 e, ancora, i trasferimenti per le Olimpiadi 2026 – una grande sfida che, non mi stancherò mai di ripeterlo, dobbiamo vincere tutti assieme per il nostro Trentino – e, continuando, le risorse del PNRR e PNC, le risorse UE-Stato dei fondi europei di programmazione 2021-2027 ai quali vanno ad aggiungersi fondi mobiliari e immobiliari attivati da Cassa del Trentino.
Un pacchetto, come potremo definirlo ben strutturato e che si avvale di 1,7 miliardi di opere già finanziate (riferite a edilizia scolastica, manutenzione edifici, Meccatronica, Strade, ciclabili, discariche, aree industriali, bonifiche, Banda larga per le scuole etc.) e prevede interventi per lo sgravio fiscale – leggi IRAP, IMIS ed IRPEF – degni di nota (IRAP 68 milioni annui circa, IMIS con trasferimenti compensativi ai Comuni a fronte di agevolazioni di circa 23 milioni annui e IRPEF con minor gettito fiscale di 5 milioni, e quindi meno tasse per i cittadini grazie alla conferma per il 2022 delle agevolazioni in materia di addizionale regionale), investimenti e nuovi bandi per le PMI, investimenti per lo sviluppo del territorio tramite Trentino Sviluppo, attenzione particolare alla commercializzazione dei prodotti trentini e alle attività economiche in zone montane, e ancora, sostegni all’agricoltura (50 milioni circa e al turismo (70 milioni). Positivi anche la revisione delle agevolazioni in materia di tassa automobilistica sui veicoli ibridi – si tratta di un’azione al passo coi tempi e attenta all’ambiente – l’impegno da parte della Giunta a definire con il Consiglio delle autonomie locali lo stanziamento di risorse per il funzionamento degli enti locali e gli interventi previsti per il rinnovo del contratto del personale del comparto pubblico e per i lavoratori del settore privato (interventi attuati da Agenzia del lavoro e Progettone).
Infine, ma non per importanza, troviamo il finanziamento del servizio sanitario (1,318 miliardi) e gli interventi dedicati a istruzione, sanità, Welfare, territorio politiche abitative, protezione civile e calamità, sport e politiche giovanili per un totale di 1,584 miliardi).
Entrando nel dettaglio, posso dire di aver seguito molto attentamente i lavori preparatori e i confronti avuti con le categorie provinciali e noto con piacere come molte richieste da loro avanzate siano state recepite.
Per fare alcuni esempi, trovo assai positiva la proposta di prevedere una parità di trattamento tra le ASUC e gli enti esponenziali delle collettività titolari con personalità giuridica di diritto privato affinché anch’esse possano accedere a forme contributive provinciali e, tra le disposizioni in materia di attività economiche l’estensione del ricorso alla procedura automatica di valutazione delle domande anche per il 2022 per gli aiuti per la promozione della ricerca concessi a de minimis e in forma di compensazione fiscale, considerando le spese sostenute oltre i 18 mesi precedenti alla domanda, ma non antecedenti il 1 gennaio 2020.
Bene, in chiave di sostegno alla ripresa economica in seguito alla pandemia Covid purtroppo non ancora del tutto debellata, anche la scelta di prorogare il regime semplificato per l’utilizzo di plateatici e strutture leggere da parte degli esercizi pubblici in modo da continuare a favorire l’accoglimento dei clienti operando in sicurezza, così come la proposta finalizzata ad ampliare l’offerta di beni e servizi da parte degli esercizi di vicinato che sono diffusi su tutto il territorio provinciale, e quelle rivolte a valorizzare le produzione locale di birra artigianale e olio, concedendo il consumo immediato sul posto del prodotto offerto. Certamente è necessario tutelare tutto il comparto e quindi è bene che queste tutte queste attività non facciano concorrenza ai ristoranti e che non sia loro concesso, ad esempio, somministrare piatti caldi ma solo assaggi o, nel caso degli oleifici, pane e bruschette, ma concedere questa estensione dell’offerta rappresenta un modo, a mio avviso vincente, di valorizzare ulteriormente i nostri eccellenti prodotti locali presenti in tutta la provincia in numerose varietà. Si tratta di fare promozione attraverso il cibo di qualità e ciò è estremamente positivo e rappresenta una leva non solo economica ma anche culturale.
Restando sul turismo, ho ieri sentito della volontà di dare il via (tramite accesso a fondi del PNRR) a un Fondo alberghi per favorire il processo di ammodernamento e di riqualificazione energetica delle strutture alberghiere anche in vista delle Olimpiadi 2026. Ottimo spunto che il sottoscritto aveva già portato avanti con un apposito DDL sul quale non abbiamo ancora avuto risposta. Sono certo che ora si procederà celermente nell’attuazione di questo fondamentale strumento.

Cambiando tematica, e passando ai boschi, ben vengano le misure per il contenimento del bostrico atte a favorire la ripresa boschiva purché con le stesse, fatta salva la necessità di salvaguardare le piante, non vengano bloccati i piani di taglio, al fine di garantire appieno il proseguo dell’attività delle nostre aziende artigiane legate al legno rappresentanti, in molti casi, eccellenze riconosciute a livello internazionale. Ok, rimanendo sulla tematica ambientale legata alla pesca, anche l’autorizzazione all’immissione nei nostri fiumi montani delle specie alloctone in risposta all’impegno assunto col Governo nazionale e in ossequio alla normativa europea. Si tratta di un passaggio delicato e fondamentale che deve trovare piena e sicura attuazione al fine di mantenere l’attenzione nel preservare le specie che ormai si sono adattate benissimo alle nostre acque in alcuni casi anche da più di trecento anni.
Per quanto attiene al capitolo istruzione e cultura ritengo sia giusto operare una riflessione sulla possibile estensione dell’erogazione del servizio delle scuole dell’infanzia nel mese di luglio perché bisogna continuare a dare sostegno alle famiglie. Chiedo, però, che lo si faccia considerando con estrema attenzione anche le rivendicazioni degli addetti ai lavori – a partire dagli insegnanti – e che si investa molto nell’integrazione dell’offerta formativa prevedendo diverse attività, ludiche ma non solo, e ricorrendo, se necessario, a nuovo personale specializzato.
In materia di accesso ai contributi non posso che dirmi favorevole alla proposta di estendere alle federazioni sportive il contributo per l’acquisto di mezzi di trasporto per gli atleti, al momento concesso solo ad associazioni e società sportive. Si tratta di una modifica di buonsenso utile per includere ogni realtà federativa presente sul territorio. Rimanendo sui mezzi di trasporto, ritengo estremamente interessante la proposta avanzata da Confindustria per fare in modo che le agevolazioni per incentivare acquisti di mezzi poco inquinanti possano essere estese anche agli autocarri e non solo agli autoveicoli (e vi chiedo di tenerne conto in fase di discussione quale possibile integrazione – possibile inciso)
Mi sia ora consentito un ragionamento leggermente più ampio sul tema sanità. Ribadisco, come faccio da sempre, come sia necessario procedere con il potenziamento dei nosocomi, a partire da quelli delle valli (e da quello di Cavalese, per gli ovvi motivi legati alle Olimpiadi e alla necessità di essere pronti per il 2026 e oltre) che si sono riconfermati come strategici durante la pandemia per la tenuta del tessuto sanitario e dei servizi sul territorio, e che tali si confermeranno anche in questo inverno con il Covid ancora non sconfitto. E intendo anche fare un appello affinché vengano ripresi con vigore i confronti con i sindacati del settore – a mio avviso in questo caso troppo rigidi – nel non voler considerare alcune soluzioni necessarie, come, valga un esempio su tutti, la necessità di far ruotare sul territorio i professionisti (medici, infermieri, specialisti e tecnici) spostandoli dalle città alle valli qualora se ne presenti il bisogno. Questo è un passaggio fondamentale da attuare il prima possibile per garantire un vero presidio sanitario e ospedali davvero funzionali e pienamente attivi. Allo stesso modo torno su un bisogno che continua a rimanere insoddisfatto e che ho già esposto in più occasioni in passato: la necessità di fare in modo che i dipendenti delle nostre RSA abbiano lo stesso contratto e lo stesso trattamento dei dipendenti dell’APSS e che questi professionisti possano essere vicendevolmente spostati, al bisogno, da un ospedale verso una casa di riposo, e viceversa. Non si tratta solo di riconoscimento economico bensì di essere in grado di garantire copertura medica e assistenza sanitaria in modo flessibile e funzionale.
Continuando la riflessione sul rinnovo dei contratti dei lavoratori e sui rapporti con i sindacati credo sia doveroso fare in modo di trovare un accordo a vari livelli e in relazione alle molte categorie che sono in mobilitazione; molto è già stato fatto e le distanze sono state ridotte – parliamo di una partita che complessivamente supera i 300 milioni di euro – ma sono certo che con un ulteriore sforzo si potrà arrivare, finalmente, a ricomporre le fratture in corso, riconoscere alle lavoratrici e ai lavoratori quanto a loro giustamente spetta e far sospendere le proteste. Mai come in questo momento, infatti, la nostra società ha bisogno di coesione e collaborazione e non di conflitti.
Dobbiamo inoltre, e sono contento che ieri il Presidente lo abbia affermato, ricordarci dei delle famiglie, dei giovani e delle future famiglie che a loro volta essi andranno magari a formare; ben venga quindi la previsione del nuovo intervento volto a favorire l’indipendenza dei giovani, garantendo a coloro che costituiscono un nuovo nucleo familiare un prestito di importo massimo di 30 mila euro a condizioni definite in una apposita convenzione con le banche, ad abbattimento del quale interverrà un contributo provinciale di 15 mila euro in caso di nascita di un figlio entro 5 anni e dell’intero importo del mutuo residuo in caso di nascita di un secondo figlio. Si tratta di un passo importante nella direzione giusta.
Un’aggiunta anche sul PNRR e sull’importante intervento che verrà realizzato direttamente dallo Stato tramite RFI della circonvallazione ferroviaria di Trento. Esso è importante per i 930 milioni di euro che vi verranno investiti ma soprattutto per l’impatto che avrà sul territorio e sulle famiglie residenti nelle case che dovranno essere demolite per far spazio alla nuova opera.
Ancora un passaggio, mi avvio a concludere, sulla necessità – sempre ricordata ieri da Fugatti – di avere coraggio e continuare, economicamente, certo, ma anche con idee e spunti innovativi a investire, aggiornando il nostro modo di vivere e far evolvere la nostra autonomia. Il Trentino ha nel supporto della Cooperazione e nel dialogo continuo tra centri e valli avuto la capacità di costruire un grande sistema territoriale che, pur nelle difficoltà, è ancora presente e sarà, ne sono certo, solida fondamenta su cui costruire il domani. Insistiamo partendo da qui e innestando nuove forme di investimenti – i fondi mobiliari e immobiliari in attivazione da parte di Cassa del Trentino, le partnership pubblico-privato, le nuove forme di servizio e ogni azione capace di farci ripartire e tornare a crescere. Ma facciamolo sempre, voglio dirlo ancora una volta, mettendo al centro di tutto le persone e i loro bisogni. Questo è il nostro compito principale. Sostenere e aiutare le trentine e i trentini.
Molto avrei ancora da dire ma avrò senz’altro occasione di tornarvi nelle prossime ore e nei prossimi giorni – anche con la presentazione dei miei atti legislativi.
Concludo, per il momento, ringraziandovi per l’attenzione e auspicando un proficuo lavoro per noi tutti al servizio delle nostre concittadine, dei nostri concittadini e del nostro amato Trentino. Cons. Pietro De Godenz