CONS.DE GODENZ: COLLEGAMENTO TRENTINO-CATULLO – OTTIMI PASSI AVANTI

218

Considero estremamente positivo la sottoscrizione del protocollo d’intesa, avvenuta negli scorsi giorni, tra Regione Veneto e RFI, rivolta alla mobilità sull’asse Verona-aeroporto Catullo-lago di Garda.
Si tratta di un concreto avanzamento che va a rafforzare l’idea della realizzazione di un collegamento ferroviario che riguarda ovviamente anche il nostro Trentino.
Da tempo seguo da vicino questa eventualità e io stesso avevo predisposto una interrogazione ad hoc la quale, pensando al turismo trentino e al suo sviluppo, si soffermava in particolare proprio sul potenziamento dei collegamenti esistenti e sulla realizzazione di nuove connessioni “da” e “per” la Provincia Autonoma di Trento.

Mi unisco quindi volentieri alla soddisfazione bipartisan espressa sia dalla Giunta PAT, con il Presidente della PAT e l’assessore Gottardi, sia dalla Catullo Spa tramite il Vicepresidente – e illustre rappresentante trentino- Mario Malossini.
Proprio lo scorso anno, infatti, presentando la mia interrogazione domandavo se fossero stati fatti concreti passi avanti per lo sviluppo progettuale di un collegamento funzionale del Trentino con l’aeroporto Catullo prevedendo la realizzazione di una apposita linea ferroviaria – o la modifica dall’attuale – e di una stazione dedicata e se, in alternativa, la Provincia Autonoma di Trento intendesse insistere per la realizzazione, altrettanto strategica, di un collegamento tramite treno o metropolitana di superficie tra l’aeroporto Catullo e la stazione Verona Dossobuono, posta sulla linea ferroviaria Verona-Mantova-Modena.
Certo, manca ancora molto da fare ma siamo davvero sulla strada giusta.
Dobbiamo sempre tenere presente quanto questo tipo di collegamento sia davvero strategico – sia per i grandi eventi – olimpiadi 2026 in testa, ma non solo, sia per la connessione quotidiana interregionale e internazionale.
Immaginare soluzioni dinamiche e innovative e insistere con convinzione su infrastrutture moderne e funzionali, significa lavorare, ne sono convinto, per non perdere grandi occasioni, al fine di connettere la nostra Regione a linee importanti per l’imprenditoria e lo sviluppo che certamente saranno destinate a protrarsi con positive ricadute sul nostro turismo oltre il 2026, e in generale sulla nostra economia, per i decenni a venire.
Siamo sempre stati, come province autonome di Trento e Bolzano, terre di innovazione, caparbi supervisori e anticipatori di processi, in grado – e qui ben venga il proficuo lavoro con il vicino Veneto – di intravedere e impostare per tempo azioni politiche-economiche virtuose e capaci generare ricadute positive sui rispettivi territori a più livelli (turistico, economico etc.) senza ovviamente scordare l’ambiente e il particolare contesto alpino nel quale ci troviamo.
Da secoli, mai mi scorderò di ribadirlo, la nostra terra si trova a svolgere il delicato ruolo di Grenzland, terra di confine e, grazie al corretto e propositivo uso della nostra autonomia siamo fino ad oggi stati in grado di essere, spesso fungendo da esempio per il resto d’Italia, luogo di innovazione e sviluppo responsabili e, come spesso ricordato, avere le Dolomiti indicate come Patrimonio Unesco non deve escludere la possibilità di uno sviluppo ben programmato e intelligente dell’economia e dei servizi.
Tra questi credo che i collegamenti viabilistici su strada e, soprattutto, su rotaia meritino grande attenzione – andando a responsabilizzare tutti gli attori in gioco, partendo dai cittadini e arrivando ad amministratori e classi produttive ed economiche.
Insomma, il nostro Trentino deve continuare a ritagliarsi, ancora una volta , un ruolo di traino e proposta, un protagonismo di terra piccola ma dalle grandi idee, attrattiva e responsabile, aperta alla sviluppo e alle occasioni che esso può portare e, soprattutto, interconnessa alle regioni vicine e al mondo intero.
In tale ottica, i collegamenti sopracitati divengono non solo utili, ma urgenti e necessari, ancor di più oggi che con la crisi pandemica non ancora del tutto risolta e con il turismo ancora in via di ripresa dopo i tanti intoppi degli ultimi due anni, gli operatori e professionisti del comparto turistico attendono concrete prospettive e vere soluzioni.
Per questo la notizia del protocollo di realizzazione di una nuova connessione ferroviaria verso il Catullo significa davvero molto; una volta realizzata, e magari integrata con altre innovazioni, essa potrà aumentare anche la nostra raggiungibilità e permettere la connessione dinamica della nostra Regione con il resto della nazione e dell’Europa.
Abbiamo tra le mani un’ottima prospettiva e sono certo che il Trentino non se la lascerà sfuggire. La partita per disegnare il futuro turistico, economico e di collegamento della nostra terra è cominciata nel migliore dei modi. Sta ora a noi, assieme alle province e regioni limitrofe interessate dagli stessi processi, studiare e proporre le migliori condizioni per vincerla tutti assieme. Possiamo davvero farcela.

cons. Pietro De Godenz