CONS. DE GODENZ: I LAVORATORI DEL TRASPORTO PUBBLICO MERITANO DI ESSERE TUTELATI

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FONTE: Quotidiano ADIGE del 15 settembre 2016
Rispondendo alla question time di De Godenz, l’assessore Gilmozzi ha spiegato quanto fatto e le novità in arrivo.
De Godenz: bene così, gli operatori dei mezzi di trasporto pubblici meritano di lavorare in un contesto sicuro.

Sotto si riporta articolo proposto oggi da L’ Adige.

Sui bus autista-bigliettaio

Sul fronte sicurezza in arrivo le cabine di guida «blindate»

TRASPORTI – Da ottobre parte la sperimentazione sulle linee 14 e 17 di Trento. Misura contro i «furbi»
Se per il trasporto pubblico trentino non è una rivoluzione poco ci manca. Entro ottobre partirà – per ora sulle linee 14 (piazza Dante-Ravina) e 17 (piazza Dante-Lavis) – il nuovo sistema di controllo e vendita dei biglietti sugli autobus di Trento direttamente da parte dell’autista. Lo ha annunciato l’assessore ai trasporti, Mauro Gilmozzi. «Le nuove modalità – ha spiegato – che prevedono la salita solo dalla porta anteriore, vogliono combinare lotta alla irregolarità dei passeggeri con la sicurezza per gli autisti». I circa dieci mezzi di Trentino Trasporti che saranno usati per sperimentazione sono già dotati di cabina «blindata».
Nella risposta si precisa che i mezzi individuati da Trentino Trasporti Esercizio per la sperimentazione (una decina) sono già dotati di cabina «blindata» per la protezione dell’autista; inoltre la macchina «validatrice» anteriore sarà spostata dall’attuale posizione per metterla proprio in prossimità della salita anteriore. L’assessore ha precisato anche che: «Per la bigliettazione e scambio di denaro è stato sviluppato un prototipo, presso l’officina di Trento, con il posizionamento di un piccolo piano protetto in zona anteriore destra».
Insomma, ritorna la possibilità di fare il biglietto sull’autobus, come accadeva ormai molti anni fa, quando però oltre all’autista c’era, allora nella parte posteriore del bus, il bigliettaio che provvedeva a questa incombenza. La novità è che ora farà tutto l’autista, in base all’intesa con i sindacati che – ha annunciato sempre Gilmozzi – «è stata raggiunta la settimana scorsa».
L’autista non solo dovrà controllare che i passeggeri siano muniti di biglietto e provvedano alla validazione, ma nel caso salga qualcuno che non vuole pagare il ticket «avrà l’ordine di servizio (già bene sperimentato in altre realtà) di non ripartire dalla fermata sino a discesa dell’utente che non voglia acquistare il biglietto al momento».
Insomma, finché il «portoghese» non scende dall’autobus l’autista non può partire e Gilmozzi aggiunge: «Contiamo in questo modo che ci sia la condivisione di questo rigore da parte degli altri passeggeri che invece hanno un comportamento corretto».
È chiaro che se l’autobus non riparte perché c’è qualcuno che non paga il biglietto gli altri passeggeri sono interessati al fatto che questa persona scenda dal mezzo. Poiché però certamente l’autista non può usare la forza per fare scendere chi non vuole, almeno «per la prima fase» le corse dove sarà sperimentata questa novità saranno presidiate da «una presenza straordinaria di agenti a supporto, come recentemente condiviso con il Comune di Trento». In ogni caso, per la propria sicurezza, tutti gli autisti sono dotati di telefono aziendale per poter chiamare le forze dell’ordine e Trentino Trasporti Esercizio non ha adottato ordini di servizio che vietano l’utilizzo di strumenti di autodifesa consentiti dalla legge come gli spray al peperoncino utilizzati dai taxisti.
L’assessore Gilmozzi ha comunicato che comunque il solo fatto di aver introdotto la misura della salita dalla porta anteriore ha portato in un anno (maggio 2015-maggio2016) a una riduzione dal 3% al 2% dell’evasione precedentemente registrata sul servizio urbano di Trento.
Treni, 20 aggressioni in 5 anni – Parlando invece della sicurezza del personale che controlla i biglietti sui treni (capitreno), Gilmozzi ha detto che il monitoraggio nazionale dal 2010 al 2015 su questi episodi effettuato da Trenitalia ha evidenziato numeri molto più ridotto in Trentino rispetto ad altre zone del Paese. «Su un totale di 250 mila corse ferroviarie in cinque anni (oltre 50 mila corse/anno) tra Brennero e Valsugana sulle tratte Trento-Verona e Trento-Bassano, per circa 6 milioni di passeggeri all’anno, – ha annunciato Gilmozzi – si sono registrati, per quanto noto alla Provincia, una ventina di episodi di aggressioni verbali e/o fisiche (una cinquantina su tutta la tratta del Trentino Alto Adige). Forniti anche i dati sui controlli da parte degli uffici Polfer del Trentino nel 2016. Sono satti effettuati 1.350 servizi di vigilanza in stazione e 409 scorte a treni viaggiatori. Identificate 6.466 persone di cui 2.587 stranieri. C’è stato un arresto e 43 sono state denunciate a piede libero.