Scrivo queste righe mentre i giochi olimpici invernali di Pechino 2022 stanno volgendo al termine.
Per la nostra nazione e anche per il nostro Trentino questi giochi sono stati estremamente positivi con numerose medaglie e piazzamenti.
Innanzitutto, voglio fare, di cuore, i miei migliori complimenti a tutte le atlete e a tutti gli atleti per i fantastici risultati raggiunti– sarebbe ingiusto citarne alcuni e dimenticarne altri – che sono stati, sempre dobbiamo ricordarlo, il frutto di anni e anni di sforzi e sacrifici e che spesso hanno visto proprio le nostre valli come luoghi di origine e preparazione.
Da decenni, infatti, le Dolomiti e il Trentino-Alto Adige in particolare rappresentano le culle degli sport invernali, con nicchie di assoluta eccellenza.
Sto parlando di sport di sport un tempo forse definiti minori ma che sono stati capaci di crescere nella considerazione del pubblico e degli appassionati grazie al movimento che siamo riusciti a fare crescere in modo costante, seguendo le società sportive, supportandole in ogni modo e seguendo la formazione dei giovani atleti fin dall’età scolare.
Sforzi e azioni giuste e importanti che ora che ci apprestiamo ad ospitare le prossime olimpiadi, Milano Cortina 2026 (abbiamo provato a fare in modo che ad esse venisse unito anche il nome Dolomiti – io stesso lo chiesi pubblicamente a Fugatti – purtroppo senza successo) vedrà molte gare svolgersi in Trentino e l’attesa è giustamente alle stelle.
Tornando alle eccellenze, nostre e dell’Alto Adige, credo sia giusto rendere merito a quelle che potremo definire le culle nelle quali queste discipline hanno trovato terreno fertile per attecchire e crescere.
Pensiamo a Cembra con il Curling – poche centinaia di iscritti guidati da una immensa passione e da un amore totale per questo sport capaci di arrivare ad un oro olimpico – a Pinè con pattinaggio e short track – da sempre fucina di campioni e atleti nazionali di primissimo piano e, per citare gli amici altoatesini, a Perca divenuta nei decenni il luogo dove si sono formati, si formano e formeranno i campioni dello slittino.
Paesi e valli piccole, o addirittura piccolissime, se collocate sulla scala geografica mondiale ma che agli occhi di tutti sono oggi colossi sportivi e luoghi ideali dove cominciare, magari fin dalla giovane età, e proseguire attività sportive di livello assoluto. Siamo diventati grandi con lo sport e grazie allo sport e sarà un onore oltreché un dovere fare di tutto affinché le Olimpiadi siano un evento eccezionale che rimanga nella storia dello sport internazionale.
Sappiamo di avere la forza e anche l’esperienza necessaria, come dimostrano le nostre strutture – a partire da quelle presenti proprio a Cembra, Pinè, Tesero, Predazzo e Rasun Anterselva – e la nostra storia di organizzatori e gestori di eventi di livello nazionale e internazionale, basti citare le 3 edizioni dei mondiali di sci nordico e le centinaia di gare di Coppa del Mondo ospitate negli anni; inoltre, se facessimo la lista degli eventi sportivi, potremo andare avanti per pagine intere: Marcialonga, Tour de Ski, campionati italiani, Universiadi e, ancora, le volte, innumerevoli, nelle quali i nostri impianti sono stati usati come sedi di allenamento dalle nazionali, a partire da quella italiana ma non solo, e da singoli atleti spesso poi diventati medaglie olimpiche o campioni della loro disciplina. Per fare un esempio, poche settimane fa Pellegrino si è allenato proprio a Tesero e ha subito chiamato dopo la sua medaglia d’Argento per ringraziare il Trentino dell’ospitalità: che emozione e che orgoglio!).
Insomma, dobbiamo fare da subito il nostro meglio e tenere alta l’asticella della qualità e avere ben presente il traguardo: il 2026 è ormai alle porte e rappresenta un’occasione unica e irripetibile, un evento che sta già portando benefici importanti per il nostro turismo e le nostre associazioni sportive e che potrà farlo per numerosi anni anche dopo la conclusione dell’evento in sé.
È bello sapere, e vedere, come tutte le nostre atlete e atleti stiano attraversando un proficuo periodo di crescita. Alcuni sono al top ora, altri stanno sbocciando e saranno pronti proprio per l’olimpiade “di casa”.
Non resta che continuare su questa strada, augurando a tutti gli attori coinvolti quel successo che meritano e auspicano.
Per tutto quanto fin qui espresso, sento di poter ribadire ancora una volta, sia come orgoglioso cittadino trentino che come amministratore pubblico e membro del coordinamento olimpico provinciale che l’impegno di noi tutti nei confronti dello sport e soprattutto in supporto alle associazioni sportive e alle famiglie con ragazzi che svolgono attività sportiva a livello amatoriale, semi agonistico o agonistico, deve aumentare, perché è da qui che partiranno ed emergeranno gli sportivi e i campioni del futuro.
Tra essi dobbiamo e voglio includere, ovviamente, gli atleti diversamente abili – che avremo l’onore di ospitare per le Paralimpiadi dal 6 al 15 marzo 2026 nelle settimane immediatamente successive alle olimpiadi.
E ora al lavoro per fare in modo che tutti gli atleti che nel 2026 parteciperanno ai Giochi Olimpici e Paralimpici possano trovare le migliori strutture e le migliori condizioni possibili. La speranza e l’impegno sono quelli di arrivare a proporre un evento al top in ogni sfumatura e declinazione sia sportiva che ricettiva. Stiamo lavorando tutti assieme affinché questo sogno possa divenire realtà, assieme a quello di vedere numerosi atleti italiani e trentini, tagliare il traguardo da vincitori. Sono certo che, ancora una volta, ci riusciremo. Buon lavoro a tutti e arrivederci a Milano Cortina – e Dolomiti! – 2026.
Cons. Pietro De Godenz