COMUNICATO STAMPA
Questa mattina, aprendo il giornale, ho letto la notizia dell’ennesima interrogazione di Ghezzi per conoscere i “numeri” e i ” costi” del Punto nascita dell’ospedale di Fiemme.
Ovviamente qualsiasi consigliere propone le richieste che ritiene opportune alla Giunta ma terrei, data l’importanza del tema e l’energia ed il lavoro profusi negli scorsi anni affinché il Punto nascita e alcuni servizi (anestesia in testa), trovassero piena attivazione in favore delle trentine, dei trentini e degli ospiti delle nostre valli, a ribadire un messaggio che spesso pare essere relegato in secondo piano: quello del diritto ai servizi sanitari nei territori di montagna non è tema che possa essere ridotto a mere questioni matematico/economiche.
Certo, i conti sono importanti nella gestione di un bilancio provinciale, ma la salute e il diritto di accesso alla salute lo sono molto di più.
E’ questo il motivo principale per il quale abbiamo chiesto e ottenuto a Roma – amministratori provinciali e locali, associazioni, mamme, papà e tutti coloro i quali a vario titolo si sono sentiti coinvolti sul tema ospedale – standard speciali per territori con bisogni speciali, come sono appunto il Trentino e le nostre valli. E ora che questa riapertura è stata avviata, le si dia, speriamo che il consigliere Ghezzi ne possa tener conto, il tempo di entrare a regime e, soprattutto venga data ai fiammazzi, ai fassani, ai cembrani, ai primierotti e agli ospiti che ogni anno vengono da noi la certezza di sentirsi tutelati e sicuri . Il Trentino è autonomo in modo giusto anche se dimostra di essere diverso dagli standard e riesce ad andare incontro alle necessità dei suoi abitanti, anche se bisogna, magari, spendere di più.
cons. Pietro De Godenz – UpT
Trento, 7 maggio 2019