Da amministratore provinciale ma ancor prima da cittadino e abitante della Valle di Fiemme ho seguito con attenzione, come del resto faccio da anni, le ultime vicissitudini legate al nostro ospedale e le relative dichiarazioni in riferimento ai lavori di sistemazione, urgentissimi e non più procrastinabili – a mio avviso – del nostro ospedale. In particolare, mi hanno colpito le parole del collega consigliere provinciale Cavada che ha definito “accettabili” i tempi dichiarati di un anno a partire da marzo 2022 aggiungendo poi una nota polemica nei confronti del Commissario e già Presidente della Comunità Zanon che chiedeva a gran voce – e giustamente- che si accelerasse onde non ritrovarsi un altro inverno nell’attuale condizione che rende davvero difficoltoso accedere al pronto soccorso e ad alcuni servizi. Secondo il collega poi, nessuno si sarebbe mai lamentato quando a governare la Provincia era il centrosinistra e nessuno avrebbe mai richiesto di accelerare i lavori in precedenza e pertanto quanto ragionevolmente richiesto – sempre secondo il mio modesto parere – da Zanon, sarebbe un intervento pretestuoso e superfluo. Non faccio giri di parole e nemmeno polemica ma affermo, con decisione, che quanto detto non corrisponde al vero. Nel caso specifico, proprio il sottoscritto, ancora nel marzo 2021, presentava una interrogazione a risposta immediata avente come oggetto questi tanto citati lavori. Nella stessa, riporto testualmente, spiegavo “continuano a rimanere una priorità i lavori di sistemazione del Pronto Soccorso dell’ospedale di Cavalese al fine di garantire la migliore qualità possibile dei servizi sanitari fin dall’accesso allo stesso, ancor di più in relazione al perdurare della pandemia Covid-19. Appare davvero urgente una accelerazione concreta e risolutiva sui lavori poiché gli interventi fino a qui effettuati si sono rivelati minimali e non in grado di rispettare quanto necessario e promesso ormai da anni, come confermano le richieste avanzate dal sottoscritto in numerosi atti legislativi, a partire addirittura dal 2017 (nota: allora al governo c’era il centrosinistra!), per richiedere, su spinta di addetti ai lavori, amministratori e cittadini la realizzazione di un Pronto Soccorso completo e funzionale compresa la realizzazione dei percorsi Covid/non Covid, anch’essi richiesti con apposita interrogazione da me nel novembre 2020. Considerate anche le recenti – preoccupanti e inaspettate – dichiarazioni dell’assessore Segnana, che spostano gli interventi addirittura al 2022, interrogo la Giunta per sapere cosa intenda fare per velocizzare il più possibile gli interventi sul Pronto Soccorso di Cavalese”
Rispondendo alle mie richieste di allora l’assessora competente specificò come dal 2017 a quel momento (ricordo: marzo 2021) fossero stati operati alcuni interventi di ampliamento e sistemazione del Pronto soccorso e dei locali adiacenti aggiungendo come poi si fossero resi necessari, anche a causa dell’evento pandemico ancora in corso, i progetti e le realizzazioni di ulteriori interventi sia per le mutate esigenze mediche che per la differenziazione dei percorsi Covid/non Covid. Specificò poi come fossero necessari tempi per l’attuazione dei bandi che – purché resi urgenti in chiave di contrasto all’emergenza – avrebbero dovuto essere ovviamente attivati a norma di legge e una dettagliata lista dei lavori in via di definizione (tra i quali: realizzazione percorsi Covid/non Covid, area dedicata ai soggetti in attesa di tampone, area osservazione breve con 5 posti letto, locale infermieri ambulatorio, studio medico, bagno clinico, servizi igienici e ingresso separato a questa nuova area) per adeguare il Pronto Soccorso alle nuove necessità, quantificati in un costo complessivo di oltre un milione di euro (1.123.978 euro per l’esattezza) e per i quali lo svolgimento definitivo sarebbe stato fissato al gennaio 2023, orizzonte temporale ritenuto adeguato per l’attuale fase in corso tenuto conto del fatto che i lavori dovranno essere eseguiti senza interrompere l’operatività ospedaliera.
Nella mia replica ringraziai ma invitai ad accelerare invitando a concludere i lavori entro l’autunno del 2022 e affermai di ritenermi soddisfatto solo di essere venuto a conoscenza degli importanti lavori e dell’investimento che sarebbero stati fatti ma per il resto – dissi allora e ripeto oggi a quasi un anno di distanza – come non se ne potesse e non se ne possa davvero più di questi reiterati ritardi. Ogni volta si sposta il termine in avanti e non va bene. Dobbiamo davvero dare una svolta. Pertanto, tornando al punto e senza polemica alcuna nei confronti del collega Cavada, lo voglio ribadire ancora una volta: alle valli dell’Avisio e ai loro ospiti servono tutti gli interventi proposti, progettati e promessi, nessuno escluso, ma tutto ciò va fatto prima del marzo 2023. La data ideale sarebbe entro l’inizio della prossima stagione invernale – fine novembre 2022 – in modo da evitare le code e i forti disagi avuti anche quest’anno. Questo pertanto auspico e chiedo, come del resto ha fatto anche Giovanni Zanon, e non mi sembra si tratti di richieste pretestuose ma solo di buon senso e volontà di vedere, finalmente, il Pronto Soccorso del nostro ospedale e altri servizi essenziali, operativi al 100% come dovrebbe, da tempo, essere.
Cons. Pietro De Godenz