«Dalle Rsa 1,5 milioni in consulenze»
Consiglio: L’affondo di Zeni contro le attuali gestioni delle case di riposo
«Le Rsa spendono 1,5 milioni di euro in consulenze tecnico-amministrative contro i 2,25 milioni della Provincia». Nell’elencare le spese che potrebbero essere tagliate con risparmi per circa 17 milioni delle 45 Rsa del Trentino (56 case di riposo complessivamente se si sommano quelle private), l’assessore alla salute, Luca Zeni, ieri in consiglio provinciale ha tenuto in fondo questo dato – nuovo – per indicare quanto ci sia bisogno della sua riforma che punta a costituire un’unica azienda provinciale per la gestione delle case di riposo.
Ha parlato rispondendo a un’interrogazione di Walter Viola (Progetto Trentino), mentre i posti riservati al pubblico erano affollati di rappresentanti di Upipa e case di riposo veniti a far sentire il proprio dissenso nei confronti di questa riforma.
Zeni ha detto che la Provincia investe 130 milioni di euro all’anno per le Rsa che costano 50 milioni di euro all’anno in più rispetto agli standard nazionali.
Con il suo piano, ha detto l’assessore, si passerebbe da 268 consiglieri di amministrazione a 5 , con un risparmio di 1 milione all’anno; da 41 a 3 direttori con un risparmio di circa 3,6 milioni di euro; 6 milioni di risparmi verrebbero con accorpamento del personale che nelle Rsa si occupa di appalti; infine con l’accorpamento degli amministrativi ci sarebbe un risparmio di altri 5 milioni all’anno e 1,5 milioni verrebbero appunto dai risparmi sulle consulenze.
«Il personale in esubero – ha precisato Zeni – non sarebbe licenziato, ma utilizzato nel settore pubblico, i lasciti saranno vincolati alle strutture e, con questa riforma, si potrebbe stabilizzare il personale precario». Zeni replicando a Upipa, che rappresenta le 41 aziende pubbliche per i servizi alla persona (Apsp), ha sostenuto che non è corretto paragonare i costi del sistema delle Rsa con quelli dell’Azienda. Walter Viola ha replicato dicendo che come dimostra la sanità nella Provincia di Bolzano e in altre realtà non è vero che l’Azienda unica vuol dire risparmio e ha rimarcato che: «Il direttore dell’Azienda, ha detto infine Viola, costa un quarto di tutti i direttori delle Rsa» scatenando un applauso dagli spalti del pubblico. Sullo stesso tema c’era anche un’interrogazione di Pietro De Godenz (Upt) che, critico sulla Rsa unica ha detto: «Il volontariato nasce dal legame col territorio» e ha esortato a dare fiducia «agli amministratori delle Rsa». Critica in maggioranza è anche l’ex assessora Donata Borgonovo Re che ha espresso il suo appoggio ai rappresentanti delle Rsa.
Il presidente di Upipa, Moreno Broggi, alle parole di Zeni, specie l’affondo sulle consulenze ha replicato: «Noi non spariamo cifre a caso. Presenteremo una proposta alternativa di riduzione dei costi».
Ieri il consiglio provinciale ha anche approvato la mozione di Alessio Manica (Pd) sulla Valdastico che era stata rinviata il mese scorso e che sostiene l’azione della giunta.