Il Capogruppo dell’Upt, cons. Gianpiero Passamani, ha presentato oggi un’interrogazione incentrata sul nuovo Piano Sanitario Provinciale ed in particolare sui rapporti tra Azienda Provinciale Servizi alla Persona e Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari. Nel dettaglio si richiede infatti quali siano le intenzioni dell’Assessorato alla Salute in riferimento alle richieste pervenute dalle rappresentanze delle A.P.S.P, specialmente in riferimento alla questione relativa allo sforamento del budget per i farmaci e alla questione “posti di sollievo”. Si domanda inoltre, considerando come la parte assistenziale sia la mission principale delle A.P.S.P, quale sia l’obiettivo finale delle nuove direttive pensate per le R.S.A e si sottolinea che in questo campo l’A.P.S.S. non dovrebbe fungere da interlocutore per le A.P.S.P, dato che tale ruolo andrebbe svolto direttamente dall’Assessorato alla Salute. Infine viene richiesto quale sia la posizione della Provincia Autonoma di Trento in riferimento al possibile aumento delle rette per la degenza degli ospiti nelle R.S.A, interrogando in particolare su quali siano le valutazioni attuate riferite all’impatto sociale di una decisione di questa portata, la quale andrebbe a gravare pesantemente sui bilanci delle famiglie trentine, già fortemente provate dalla crisi.
Nella sua replica l’Assessora ha riferito che il rapporto stretto tra A.P.S.S. e A.P.S.P è stretto perché così è definito a livello istituzionale, essendo l’Azienda Sanitaria uno strumento specifico di sistema la servizio dell’Ente pubblico e ha riconosciuto altresì che in taluni casi l’azienda sanitaria abbia esorbitato rispetto al proprio compito di vigilanza.
Nella replica il Capogruppo Upt Passamani ha ringraziato per la risposta, ricordando che si è riscontrata più volte una tendenza da parte dell’Azienda Sanitaria ad andare oltre i compiti che le sono attribuiti a livello istituzionale, rimarcando il fatto che interlocutore politico (nel momento in cui si parla di elaborazione delle direttive) delle A.P.S.P. deve essere l’Assessorato alla Salute; ovviamente per la parte tecnica risulta chiaro il ruolo dell’azienda sanitaria.
Di seguito si riporta il testo integrale dell’interrogazione
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA
(Articolo 155 del regolamento interno)
Nelle scorse settimane, oltre alle polemiche sul nuovo Piano Sanitario Provinciale, sono emerse forti perplessità e contrarietà da parte delle A.P.S.P. e in particolar modo dell’Union Provinciale Istituzioni per l’Assistenza (in sigla U.P.I.P.A.) rispetto alle ipotesi di impostazione delle direttive per le R.S.A. per l’anno 2015.
Tali critiche sono dovute al fatto che non vi è stato il necessario e richiesto confronto con l’Assessorato alla Salute della Provincia autonoma di Trento per poter discutere di alcuni punti chiave delle nuove direttive che dovranno essere approvate nelle prossime settimane; rimangono infatti ancora aperte delle questioni fondamentali per quanto concerne in particolar modo il rapporto tra le A.P.S.P. e la APSS, con una tendenza sempre maggiore negli ultimi anni al rafforzamento di una sorta di “potere di controllo” della dirigenza dell’APSS nei confronti delle A.P.S.P., che non garantisce quell’indipendenza e quella serenità nelle valutazioni che dovrebbe essere garantita con un rapporto molto più stretto direttamente con la Provincia e con l’Assessorato alla Salute.
Il Presidente dell’U.P.I.P.A. ha inviato all’Assessora alla Salute una nota in data 11 dicembre 2014 e una successiva in data 16 dicembre a seguito di un incontro a cui avevano partecipato ben 41 Presidenti su 50 delle Aziende per Servizi alla Persona, segnalando le questioni principali che rimanevano da risolvere prima dell’approvazione delle direttive per le R.S.A. per l’anno 2015.
A tale proposito si chiede quali siano le intenzioni dell’Assessorato alla Salute della Provincia autonoma di Trento in merito alle richieste pervenute dalle A.P.S.P. attraverso le proprie rappresentanze, in particolare riferimento alla questione relativa allo sforamento del budget per i farmaci, per i quali sono state avanzate proposte di razionalizzazione anche dalle A.P.S.P. che sembrano più calibrate sulle reali esigenze degli ospiti, nonché sulla tematica dei “posti sollievo”; inoltre si chiede quale sia l’obiettivo finale delle nuove direttive per le R.S.A., rilevando in particolar modo il fatto che non dovrebbe essere l’APSS l’interlocutore delle A.P.S.P. e considerando il fatto che per l’APSS risulterebbe avere minor importanza la parte assistenziale che invece costituisce la “mission” delle A.P.S.P.; si chiede infine quale sia la posizione della Provincia autonoma di Trento sull’eventuale aumento delle rette per gli ospiti delle R.S.A., e in particolare quali sono le valutazioni in riferimento all’impatto sociale che avrebbe un aumento in tal senso.
Il Consigliere provinciale
Gianpiero Passamani
Trento, 14 gennaio 2015