Il cons. Mario Tonina ha appena presentato in Consiglio provinciale una question time intitolata “Gestione della popolazione del cinghiale nel Basso Chiese”
Secondo il cons. Mario Tonina “La gestione del cinghiale in Val del Chiese, specie storicamente presente nelle Alpi, la cui presenza maggiore si conta in destra orografica tra Prezzo e Storo, pur costituendo indubbiamente un arricchimento della biodiversità, risulta particolarmente problematica anche per l’elevata capacità riproduttiva della specie. L’impatto negativo maggiore si ha sulle colture agricole a causa dell’aumento dei danni alle produzioni, ai prati e ai pascoli sia in termini di asportazione del prodotto, che di alterazione del cotico erboso dovuto all’ attività di scavo.” E continua “ma forte è anche la preoccupazione per i recenti incidenti avvenuti a fronte dell’attraversamento delle strade da parte dei cinghiali nei pressi di Condino. E’ quindi necessario e non prorogabile un controllo efficace della specie, al fine di contenere l’impatto delle popolazioni di cinghiali al di sotto di una soglia compatibile con il normale svolgimento delle attività agricole nonché per evitare pericolosi incidenti stradali.”
“Ciò premesso” ha ripreso Tonina “interrogo l’assessore competente per sapere se la Provincia abbia già attuato una verifica ricognitiva dell’entità del fenomeno, se intenda coinvolgere le strutture competenti- in particolare l’Ufficio distrettuale forestale di Tione e le riserve di caccia locali – se, nel caso di danni provocati dai cinghiali, sono previste delle procedure di risarcimento e soprattutto se siano previsti lavori di messa in sicurezza dei tratti stradali interessati anche attraverso dissuasori.”
“la preoccupazione per la massiccia presenza del Cinghiale nel Basso Chiese” ha concluso il consigliere UpT delle Giudicarie “è testimoniata anche dall’attivazione del controllo straordinario per l’abbattimento di capi, del 24 e 25 marzo, a cura dell’Associazione Cacciatori Trentini a causa di danni su prativi oltre che, ricordiamolo, per gli incidenti stradali avvenuti in quella zona ed ha interessato diverse riserve: Cimego, Condino, Daone-Bersone-Praso, Prezzo, Condino e Storo. Questo dimostra che la presenza di questa specie viene percepita come un problema al quale vanno date delle risposte quanto prima.”
Nella sua risposta l’Assessore Dallapiccola ha ricordato che da quando il cinghiale è ricomparso in Trentino da subito la PAT si è attivata per la sua gestione. “recentissimi” ha ricordato “sono gli interventi avvenuti con la preziosa collaborazione della sezioni locali dei cacciatori che hanno portato all’ uccisione di sette capi. Certamente condividiamo le preoccupazioni del cons. Tonina e stiamo lavorando anche con il Servizio Strade per fare in modo di riuscire sempre più a controllare e localizzare i cinghiali”.
Nella replica il cons. Mario Tonina ha ringraziato e ha ribadito “la preoccupazione per la massiccia presenza del Cinghiale nel Basso Chiese è testimoniata anche dall ’attivazione del controllo straordinario per l’abbattimento di capi, del 24 e 25 marzo, a cura dell’Associazione Cacciatori Trentini a causa di danni su prativi oltre che, ricordiamolo, per gli incidenti stradali avvenuti in quella zona ed ha interessato diverse riserve: Cimego, Condino, Daone-Bersone-Praso, Prezzo, Condino e Storo.”
“Sono soddisfatto di quanto detto dall’assessore” ha concluso Tonina “in quanto la comparsa del cinghiale rappresenta un elemento la cui gestione risulta particolarmente complessa quindi è ormai necessario un controllo efficace della specie, attraverso strumenti programmatori, gestionali e regolamentari al fine di contenere l’impatto delle popolazioni di cinghiale, al di sotto di una soglia compatibile con il normale svolgimento delle attività agricole, con la tutela delle altre componenti dell’ecosistema e per la sicurezza degli automobilisti. Vorrei sottolineare che se i danni da fauna non sono più riconosciuti, a maggior ragione vanno messi in campo degli accorgimenti di prevenzione efficaci per ridurre il rischio di incidenti stradali; va ricordato a questo proposito che questa specie è particolarmente elusiva ed è caratterizzata da abitudini prevalentemente crepuscolari e notturne e che è spesso presente in ambienti che ne limitano fortemente l’avvistabilità, quindi proprio per questo rappresentano un pericolo per chi percorre le strade di quella zona e in particolare quelle provinciali dove è consentito un limite di velocità maggiore. Auspico perciò che oltre all’ adozione di una pianificazione del prelievo venatorio del cinghiale, vi sia, quanto prima, la messa in delle strade di propria competenza attraverso idonei dispositivi atti a dissuadere l’attraversamento da parte della specie.”
Qui copia Question Time Tonina emergenza cinghiali in Val del Chiese
cons. Mario Tonina