Interrogazione del consigliere Mario Tonina (Upt)
Sono stati segnalati a Malga di Brez e ai prati di Roer, dove hanno lasciato segni evidenti del loro passaggio.
I cinghiali sono arrivati anche in Valle di Non
VAL DI NON Il cinghiale è già considerato un problema in diverse località del Trentino e ora potrebbe diventarlo anche in Val di Non. La sua presenza nel corso dell’estate è stata segnalata, a quanto afferma il consigliere provinciale dell’Upt Mario Tonina in una interrogazione, (presentata in accordo con i colleghi Pietro De Godenz e Gianpiero Passamani) nei pressi della Malga di Brez e in località prati di Roer. La situazione, scrive Tonina, è di particolare criticità come testimoniano “danni consistenti ed estesi si stanno avendo in un’ “area a densità zero” (dove il cinghiale non si è ancora insediato, ndr) come quella del Comune di Brez dove, appunto, in prossimità della Malga del medesimo Comune sono stati segnalati danni causati dalla presenza di cinghiali, in particolare il ripetuto scavo del cotico erboso, che sta a dimostrare come la presenza non sia sporadica o circoscritta, ma che anzi vada nella direzione di un insediamento effettivo e consistente in quella zona”. “Il cinghiale – spiega Tonina – è inserito tra le specie cacciabili in provincia di Trento anche se la cacciabilità attualmente è sospesa così come previsto nelle prescrizioni tecniche 2017/2018 per l’esercizio della caccia e il controllo della specie è disciplinato con deliberazione del Comitato faunistico provinciale. Il territorio provinciale è suddiviso in due aree: nella prima, dove la presenza del cinghiale è oramai consolidata e non è perseguibile l’eradicazione e in cui il controllo ha l’obiettivo di contenere l’impatto della specie con le attività antropiche ed è demandato all’Ente Gestore della caccia; mentre nel rimanente territorio individuato come “area a densità zero”, l’obiettivo è quello di evitarne l’insediamento e il controllo in quest’area è effettuato esclusivamente dal Personale di Vigilanza, senza limitazioni di tempi e modi”. Detto questo e ricordato che il fine è di evitare l’insediamento della specie nelle “aree a densità zero” nella consapevolezza “che i nostri allevatori sono un’importante risorsa per il Trentino e che sempre più spesso anche a causa della presenza di predatori, quali orsi e lupi, si demotivano a proseguire nell’attività dell’alpeggio”, Tonina pone all’assessorre competente due domande: sono stati pianificati degli interventi per evitare l’insediamento dei cinghiali in Val di Non, in particolare a Malga di Brez e ai prati di Roer? Sono previsti risarcimenti per i danni provocati da questi animali, ed eventualmente in cosa consistono esattamente.
FONTE: Quotidiano TRENTINO del 2 settembre 2017
Danni dei cinghiali a malga di Brez
Val di Non – ll consigliere Tonina interroga sulla presenza anche ai prati di Roer
nell’immagine: i danni causati dai cinghiali in Valle di Non
VAL DI NON – Il consigliere provinciale Mario Tonina , in accordo con i colleghi Pietro De Godenz e Gianpiero Passamani , ha presentato un’interrogazione sulla presenza di cinghiali nei pressi della Malga di Brez e in località prati di Roer.
«Nel corso dell’estate – vi si legge – è stata ripetutamente segnalata la presenza di cinghiali in Val di Non ed in particolar modo nei pressi della Malga di Brez e in località prati di Roer. Il territorio provinciale – ricorda il consigliere dell’Upt – è suddiviso in due aree: nella prima, dove la presenza del cinghiale è oramai consolidata e non è perseguibile l’eradicazione e in cui il controllo ha l’obiettivo di contenere l’impatto della specie con le attività antropiche ed è demandato all’Ente gestore della caccia; mentre nel rimanente territorio individuato come “area a densità zero”, l’obiettivo è quello di evitarne l’insediamento e il controllo in quest’area è effettuato esclusivamente dal personale di vigilanza, senza limitazioni di tempi e modi. Situazioni di particolare criticità, testimoniate da danni consistenti ed estesi, si stanno avendo in un’«area a densità zero” come quella del Comune di Brez dove, appunto, in prossimità della Malga del medesimo Comune sono stati segnalati danni causati dalla presenza di cinghiali, in particolare il ripetuto scavo del cotico erboso, che sta a dimostrare come la presenza non sia sporadica o circoscritta, ma che anzi vada nella direzione di un insediamento effettivo e consistente in quella zona».
«In considerazione del fatto che la finalità è quella di evitare l’insediamento della specie nelle “aree a densità zero” e consapevoli che i nostri allevatori sono un’importante risorsa», Tonina chiede all’assessore competente «se, a fronte delle segnalazioni riguardanti la presenza del cinghiale nei pressi della Malga di Brez e in località prati di Roer, trattandosi di un’ “area a densità zero”, sono stati pianificati degli interventi volti ad evitare l’insediamento di tali animali e in caso positivo di quale tipo». Chiede inoltre se, nel caso di danni provocati dai cinghiali, sono previsti dei risarcimenti e in cosa consistono esattamente».
«Nel corso dell’estate – vi si legge – è stata ripetutamente segnalata la presenza di cinghiali in Val di Non ed in particolar modo nei pressi della Malga di Brez e in località prati di Roer. Il territorio provinciale – ricorda il consigliere dell’Upt – è suddiviso in due aree: nella prima, dove la presenza del cinghiale è oramai consolidata e non è perseguibile l’eradicazione e in cui il controllo ha l’obiettivo di contenere l’impatto della specie con le attività antropiche ed è demandato all’Ente gestore della caccia; mentre nel rimanente territorio individuato come “area a densità zero”, l’obiettivo è quello di evitarne l’insediamento e il controllo in quest’area è effettuato esclusivamente dal personale di vigilanza, senza limitazioni di tempi e modi. Situazioni di particolare criticità, testimoniate da danni consistenti ed estesi, si stanno avendo in un’«area a densità zero” come quella del Comune di Brez dove, appunto, in prossimità della Malga del medesimo Comune sono stati segnalati danni causati dalla presenza di cinghiali, in particolare il ripetuto scavo del cotico erboso, che sta a dimostrare come la presenza non sia sporadica o circoscritta, ma che anzi vada nella direzione di un insediamento effettivo e consistente in quella zona».
«In considerazione del fatto che la finalità è quella di evitare l’insediamento della specie nelle “aree a densità zero” e consapevoli che i nostri allevatori sono un’importante risorsa», Tonina chiede all’assessore competente «se, a fronte delle segnalazioni riguardanti la presenza del cinghiale nei pressi della Malga di Brez e in località prati di Roer, trattandosi di un’ “area a densità zero”, sono stati pianificati degli interventi volti ad evitare l’insediamento di tali animali e in caso positivo di quale tipo». Chiede inoltre se, nel caso di danni provocati dai cinghiali, sono previsti dei risarcimenti e in cosa consistono esattamente».
FOTO: Quotidiano L’ADIGE del 2 settembre 2017