CONS. TONINA: DICHIARAZIONE DI VOTO FAVOREVOLE DEL GRUPPO UPT AL DDL SULLA SCUOLA TRENTINA.

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Nel presentare a nome di tutto il Gruppo UpT la dichiarazione di voto favorevole al ddl Scuola il cons. Mario Tonina ha auspicato che possa instaurarsi in aula un clima positivo tra maggioranza e opposizione al fine di arrivare ad una approvazione della legge in tempi ragionevoli e ha ricordato come l’UpT abbia predisposto in merito anche sei ordini del giorno  che verranno discussi nei prossimi giorni.

Esprimo un parere favorevole a nome del gruppo Upt, ad un disegno di legge che innova e migliora ulteriormente la legge 5 del 2006, la cosiddetta legge Salvaterra, già all’avanguardia nei suoi principi e innovazioni, portandone a compimento alcune premesse.

Questo miglioramento è dovuto alla proposta complessiva del Presidente Rossi agli emendamenti in Commissione proposti sia dalla maggioranza che da una parte delle minoranze e sono convinto anche attraverso le ulteriori modifiche di quest’Aula.
Con questo ddl facciamo nostra la legge sulla “Buona scuola” del governo Renzi, che non ci limitiamo però a recepire passivamente, ma adattiamo al nostro territorio, alle nostre specificità e alla nostra autonomia, introducendo delle innovazioni che caratterizzano e confermano il ruolo di avanguardia della formazione trentina. I due principi cardine di questa legge sono garantiti dal merito e dall’autonomia scolastica.
Le peculiarità di questo ddl riguardano soprattutto l’allargamento degli spazi di autonomia e sperimentazione all’interno delle istituzioni scolastiche, la valutazione del sistema scolastico in generale e delle singole istituzioni scolastiche in particolare, oltre a quella dei dirigenti e, novità assoluta, l’inizio di una valutazione dei docenti, accanto al riconoscimento di un loro maggior coinvolgimento nelle attività di innovazione didattica e responsabilità organizzativa. Su questo ultimo punto si è aperta una strada su cui si dovrà proseguire nel prossimo futuro. L’altra novità importante è sicuramente quella del reclutamento/della chiamata dei docenti su base territoriale, adeguato al tipo di scuola e di progetto educativo, il che fa ritenere che aumenterà sempre di più il grado di autonomia e di responsabilità delle scuole nei confronti dei territori di appartenenza.
Per quanto riguarda la proposta della settimana scolastica di 5 giorni di scuola vorrei far presente che potrebbe comportare alcune problematiche, penso ovviamente alla scuola secondaria: la forte concentrazione delle ore di scuola non favorisce certo i tanti ragazzi con certificazione BES (con bisogni educativi speciali), che poco sopportano le lunghe permanenze tra i banchi, a meno che non vengano intensificate per loro le attività con didattica alternativa o facilitante; mentre per gli indirizzi di studio liceali o di forte spessore culturale la concentrazione in 5 giorni rappresenta indubbiamente un ulteriore aggravio.
Vorrei sottolineare inoltre che ogni Istituto, ha esigenze diverse (penso per esempio all’Istituto Agrario di San Michele) e alle scuole secondarie di secondo grado delle valli. Non è da sottovalutare che la distribuzione dell’attività scolastica su 5 giorni comporta una forte concentrazione di tempi di lavoro: per diversi istituti scolastici infatti questo implica almeno 2 rientri settimanali e se poi pensiamo che almeno un terzo degli studenti hanno bisogno di recupero e che ci sono i progetti che i diversi Istituti intendono proporre, vorrà dire che i nostri ragazzi, in particolar modo quelli delle periferie, faranno fatica a fare attività extracurricolari.
Ridurre il tempo scuola di tutti gli Istituti a 5 giorni metterebbe in crisi anche tutte quelle associazioni sportive, scuole musicali o di altro genere che dovrebbero limitare e posticipare le loro attività in alcuni momenti. Particolare difficoltà ci sarebbero per le attività sportive legate agli sport invernali, le piste da sci non sempre sono facilmente raggiungibili da parte dei ragazzi che vogliono dedicarsi a quegli sport che caratterizzano il nostro territorio.
Inoltre da una parte si spinge ad avere un curriculum dell’alunno nel quale inserire anche le attività extrascolastiche e si dà importanza allo sport, mentre dall’altra, soprattutto per chi frequenta scuole lontano dalle proprie abitazioni, diventa difficile poter effettuare attività al di fuori dell’orario scolastico; ricordo a questo proposito che nelle valli si potrebbero avere problemi di trasporto.
Proprio per tutti questi motivi sarebbe opportuno dare la possibilità a quegli Istituti che lo ritengono necessario e lo motivano, di mantenere il tempo scuola su 6 giorni, magari attraverso la deroga. Auspico, a questo proposito, che il Presidente possa tenere in considerazione le osservazioni emerse sia in Commissione sia in questi giorni di discussione generale.
Altro tema, molto importante è quello dell’alternanza scuola-lavoro tema che rappresenta una grande opportunità per i ragazzi oltre che un’importante esperienza formativa e orientativa riguardo il loro percorso scolastico.
Già la Legge Salvaterra prevedeva che le istituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo di istruzione e formazione potessero attivare i percorsi di alternanza scuola – lavoro ed esistono già infatti delle buone prassi.
Questo ddl riprende però con forza questo tema con l’intento di avvicinare sempre di più il mondo della scuola a quello del lavoro. Certo si dovrà fare in modo che l’alternanza scuola lavoro sia efficace, migliorando le sinergie tra scuola ed enti o aziende, cercando di ridurre la distanza tra la scuola e il mondo del lavoro e favorendo l’orientamento per evitare quello scollamento che c’è tra la preparazione scolastica e le richieste provenienti dal mondo del lavoro, soprattutto nella maturazione di alcune competenze.
È il lavoro, come esperienza formativa che dev’essere sempre più considerato in tutti i contesti formativi, convinti che non si impara solo sui banchi, ma anche attraverso le esperienze laboratoriali e nei luoghi di lavoro. Risulta inoltre a mio parere essenziale far conoscere ai giovani studenti il loro territorio e le opportunità di lavoro che offre.
I giovani devono conoscere anche il mondo dell’impresa e lo spirito imprenditoriale, in una società che molto si attende dalle iniziative autonome dei giovani; allo stesso tempo è necessario pure che le imprese conoscano ed apprezzino i giovani del loro territorio, tra i quali magari individuare le risorse umane e le competenze necessarie alla loro attività. Per questo è necessario che venga prestata una sempre maggiore attenzione nell’organizzazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro.
Questo tema è molto sentito anche dai giovani, ci tengo a ricordare che gli studenti della 5 D dell’istituto di istruzione superiore don Milani di Rovereto, recentemente, hanno presentato al Consiglio un ddl proprio considerando l’alternanza scuola lavoro come un’opportunità per attivare interventi innovativi che possano facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro.
Molto positiva ritengo anche la possibilità dell’alternanza scuola lavoro all’estero.
Per concludere sono convinto che il Trentino con questo ddl conferma di voler continuare ad essere un laboratorio di sperimentazione in ambito scolastico, capace di dire qualcosa di significativo anche a livello nazionale.

Grazie

cons. Mario Tonina
cons. Gianpiero Passamani
cons. Pietro De Godenz