GIUDICARIE – Un quarto di secolo fa nasceva nelle Giudicarie Esteriori la Festa dell’agricoltura. In questi giorni (con un programma intenso che si chiuderà domani, Ferragosto) si ripete quella che ormai si è trasformata in un appuntamento tradizionale, e quindi immancabile.
Sabato mattina a Dasindo (dove ha sede la Co.P.A.G.) in quasi tre ore di dibattito moderato, anzi, sollecitato da Giancarla Tognoni , presidente dell’Ecomuseo dalle Dolomiti al Garda, è stato fatto il punto della situazione rispetto all’agricoltura dell’area sud-occidentale del Trentino, dal basso Sarca alle Giudicarie. Tema più che mai attuale: «Quale futuro per l’impresa cooperativa agricola?».
Attuale, ma con le radici ben piantate nella storia di queste terre. A parlarne sono stati chiamati i rappresentanti della Co.P.A.G. di Dasindo, dell’Agraria di Riva, dell’Astro, della Valli del Sarca, della Federazione provinciale Allevatori, di Agri Novanta, della Latte Trento-Consorzio Spressa e della Cantina di Toblino. Otto realtà leader nei loro settori: patate per Co.P.A.G., olio conosciuto e apprezzato a livello nazionale ed internazionale per Agraria, trote e salmerini per Astro, susine per Valli del Sarca, carne per la Federazione Allevatori, grano nostrano di Storo per Agri Novanta, formaggio per Latte Trento e Consorzio Spressa, vini per Cantina Toblino.
Radici ben piantate nella storia economica del territorio, ma occhi ben aperti sul futuro, come ha avuto modo di osservare il consigliere provinciale giudicariese Mario Tonina , uomo che viene dall’agricoltura e alla federazione allevatori. Questa (se possibile) la sintesi di un dibattito intenso. Partendo da un presupposto: l’agricoltura della montagna e dintorni deve prima di tutto coltivare la qualità, perché sul piano della quantità non può competere con i grandi network. Lo dice bene Bruno Lutterotti (Toblino e Cavit), quando parla di società mondiali capaci di commercializzare miliardi di litri di vino, mentre il Trentino può giocare su numeri decisamente inferiori. E lo sa pure Giorgio Planchestainer (Agraria) che, dopo aver cercato la «Garda Dop», sta lavorando a una qualificazione sempre più forte delle colture olivicole anche attraverso una irrigazione razionale. Promuovere l’agricoltura ha significato nei decenni passati scommettere con entusiasmo su prodotti che stavano andando al declino: lo hanno detto Alessandro Toccoli (Valli del Sarca) e Arturo Donati (Agri Novanta), Cooperative che hanno preso per mano susine e granoturco, portandoli ad un livello commerciale imponente. Discorso che vale per il formaggio, come ha sottolineato Carlo Graziadei , presidente di Latte Trento. Per non parlare di Astro, che, dopo aver costruito un futuro per la trota, sta rilanciando (come ha spiegato il presidente Marco Leonardi ) il carpione del Garda, specie in via di estinzione.
Tutte realtà che hanno il marchio della cooperazione, come ha sottolineato Mauro Fezzi , presidente della Federazione Allevatori, oltre che della Federazione trentina della Cooperazione.
A Rodolfo Brochetti (presidente della Co.P.A.G.) è spettato il compito di esprimere l’orgoglio per il lavoro svolto in 40 anni di vita dalla Cooperativa giudicariese, nata per le patate, ma alla quale oggi vengono conferite pure le mele: 45.000 quintali di patate e 25.000 quintali di mele, da un centinaio di soci, per un fatturato di 3,5 milioni di euro, con la distribuzione alle imprese associate di oltre 2,5 milioni.
Festa significa impegno (quello del convegno), ma anche arte: è infatti aperta la mostra di una quarantina di pittori e scultori locali («L’arte del borgo») in un «vòlt» nella piazza di Dasindo. E domani pomeriggio spazio alla competizione tutta campanilistica «Palio dei cinque Comuni», con il rito tipico di simili manifestazioni: corteo storico, abbinamento dei cavalli ai Comuni, estrazione dei biglietti della lotteria, fino al Palio, che si correrà alle 19.
FONTE:Quotidiano ADIGE del 14 agosto 2017