GIUDICARIE Il futuro della montagna non dipende dal caso ma dall’impegno e dalla volontà dei suoi abitanti. Ma anche dalle dinamiche politiche messe in campo per una reale salvaguardia a contrasto dello spopolamento. Una politica attenta e legata alla nostra Autonomia ha sicuramente permesso di salvaguardare il territorio: dobbiamo però essere consapevoli che non siamo immuni dallo spopolamento e che se vogliamo garantire futuro alla montagna dobbiamo lavorare. In questo senso si esprime la risoluzione del Parlamento europeo del maggio scorso sulla politica di coesione delle regioni montane. Il recepimento della mozione è stato chiesto in Consiglio provinciale a nome del gruppo Upt dal consigliere Mario Tonina. “Si deve avere il coraggio di fare scelte di prospettiva, investendo sul futuro ancor prima che sul presente per garantire la permanenza delle persone nelle nostre valli, cercando di: preservare la qualità della vita in tutti i nostri comuni di montagna, incentivare le persone a rimanere o addirittura a trasferirsi attraverso il potenziamento dei collegamenti sia fisici (viabilità) che virtuali, affinché siano il più possibile efficienti; perché sappiamo bene che le persone si spostano dove ci sono opportunità migliori di lavoro e di vita, dove ci sono i servizi e le infrastrutture. Rimanere nei comuni di montagna vuol dire avere maggiori difficoltà. Non dimentichiamo però le opportunità che ci è offerta però dalle nuove tecnologie grazie alle quali le distanze si accorciano e vivere in montagna non è più così discriminante…” Incontriamo Mario Tonina a Comano Terme. E aggiunge: “La forte contrazione di risorse che caratterizza questa legislatura ci deve impegnare nel destinare ogni risorsa per generare sviluppo e crescita per la nostra provincia. È quindi necessario fare politiche di sostegno alla montagna e della sua specificità a diversi livelli: locale, nazionale ed europeo, e lo si può fare anche attraverso sinergie forti con altri territori attuando scelte politiche coraggiose e lungimiranti. Ricordiamoci che la montagna deve essere considerata un bene dell’intera collettività e che pertanto va salvaguardata. La montagna abbandonata non giova a nessuno e genera costi elevati nelle terre sottostanti, basti pensare ai danni che possiamo avere per il venir meno della manutenzione.” Quali settori da incentivare? “Di primaria importanza per i nostri territori la stretta connessione tra agricoltura-turismo e montagna: se la prima viene a mancare la seconda ne risente pesantemente infatti la montagna è vitale dove lo è anche l’agricoltura. (g.ri.)
FONTE: Quotidiano TRENTINO del 16 settembre 2016