Giudicarie: Approvato dal consiglio provinciale l’ordine del giorno presentato da Mario Tonina
GIUDICARIE – L’ordine del giorno approvato ieri dal Consiglio provinciale «impegna la Giunta a sostenere le iniziative in corso con la Comunità delle Giudicarie e i Comuni, al fine di costruire il bypass del feeder di Pieve di Bono nonché quelle per estendere la tubazione di trasporto nel territorio a servizio della metanizzazione delle Giudicarie e di altre aree potenzialmente interessate; ad individuare soluzioni tenuto conto degli stanziamenti sulla missione 14 (Sviluppo economico e competitività) volte ad assicurare nei confronti dei Comuni non metanizzati le risorse per la realizzazione di infrastrutture del servizio pubblico di distribuzione del gas qualora ciò non fosse previsto nel piano d’investimento della gara gas e tenuto conto della relativa normativa; a controllare e sovraintendere sugli effetti di investimenti nel campo dell’energia le cui tecnologie possono anche solo ipoteticamente porsi in conflitto con le politiche di sviluppo organico della rete del gas sul territorio, affinché le medesime tecnologie siano di reciproco aiuto per soddisfare il fabbisogno energetico delle popolazioni».
Fin qua le richieste del consigliere provinciale giudicariese Mario Tonina . Ma qual è la situazione?
«L’espansione del servizio di metanizzazione del Trentino – scrive Tonina – è stata attuata secondo fasi successive, i cui interventi sono stati supportati finanziariamente dalla Provincia nel caso in cui non vi era la convenienza economica dell’iniziativa privata. Tali fatti interessano fortemente i Comuni giudicariesi che, di fatto, si sono ritrovati solo parzialmente nella possibilità di accedere al servizio pubblico di distribuzione del gas. Infatti la metanizzazione del territorio giudicariese non è stata completata. Essa ha avuto origine in forza delle esigenze industriali espresse dalla cartiera di Condino negli anni Ottanta ed ha avuto seguito solo in Valle del Chiese fino alla Busa di Tione (nella foto dell’agosto 2006 l’accensione della fiammella di metano arrivato in paese) grazie alla tenacia dei Comuni giudicariesi interessati nell’aver saputo organizzarsi attraverso la costituzione di società dedicate che hanno consentito di costruire sia la tubazione di trasporto del gas che la rete di distribuzione nei vari abitati; ciò in accordo con la norma nazionale di settore e grazie al sostegno della Provincia dopo aver individuato i criteri per la formazione del Piano pluriennale degli investimenti nel settore dell’energia nonché il piano stesso in ossequio alla previgente disciplina della l.p. n. 8/1983».
Da allora, sottolinea Tonina, «benché vi fosse un accordo sottoscritto il 28 dicembre 2007 con il Comprensorio delle Giudicarie e la società che opera il trasporto fino a Tione, la Provincia ha revocato gli incentivi già concessi per la costruzione della rete di trasporto per i quali si era impegnata ed ha sospeso quelli già concessi per la rete di distribuzione nei paesi della Val Rendena, in attesa della definizione del quadro di riferimento normativo». Recentemente nella Conferenza dei sindaci giudicariesi è emersa la necessità di potenziare la tubazione di trasporto nel territorio giudicariese per consentire l’effettiva estensione del servizio di distribuzione da parte del nuovo gestore e ciò agendo sul potenziamento della pressione a Pieve di Bono nonché dando la possibilità di estendere ulteriormente il feeder di trasporto al fine di permettere la chiusura dell’anello con la rete Snam di Riva del Garda per garantire, in caso di anomalie, la continuità del servizio sia per le Giudicarie che per le utenze di Riva del Garda. «Tenuto conto dell’evoluzione normativa che prevede lo svolgimento di gare per il servizio di distribuzione di fatto riservate a soggetti molto strutturati con forti dotazioni finanziarie, i Comuni – denuncia Tonina – vedranno vanificati gli sforzi fin qui fatti poiché la loro società Giudicarie Gas, sarà costretta a cessare l’attività davanti a soggetti più forti nel competere in gara e a non ricevere garanzie sufficienti affinché la gara per la distribuzione possa vedere proposto ai Comuni stessi dal nuovo gestore un piano di sviluppo della rete adeguato al servizio che da molto tempo si auspica sia in Val Rendena che in Giudicarie esteriori».
FONTE: Quotidiano L’ADIGE del 30 luglio 2017