Considerazioni in merito alla firma del protocollo che prevede il potenziamento di alcuni reparti strategici per l’ospedale di Tione
Da sempre sono convinto che chi fa Politica deve dimostrare senso di responsabilità e oggi lo deve saper fare ancora più che in passato, per diverse motivazioni, ma soprattutto per la riduzione di risorse che in questi ultimi anni riguarda anche la nostra provincia. La Politica deve darsi delle priorità e una di queste è sicuramente la sanità, partendo sempre da un concetto fondamentale e cioè che dobbiamo riuscire a garantire determinati servizi di qualità anche ai cittadini dei territori di montagna come il nostro, pena l’abbandono nei prossimi anni, delle valli periferiche della nostra provincia. Partendo da questi presupposti il territorio delle Giudicarie, in primis i suoi amministratori, il Presidente della Comunità Butterini e i Sindaci, insieme all’Assessore Zeni, negli ultimi mesi hanno lavorato per condividere un percorso che possa valorizzare l’ospedale di Tione attraverso il potenziamento di alcuni reparti strategici per il nostro territorio e non solo; mi riferisco in particolare al Pronto Soccorso, Ortopedia e Traumatologia, Medicina e Radiologia. Ecco il motivo per il quale con la firma di questo Protocollo si è anche accettata la chiusura del punto nascite di Tione garantendo allo stesso tempo un percorso di accompagnamento alla nascita. In questo modo abbiamo voluto decidere e non abbiamo voluto subire passivamente le decisioni che presumibilmente a breve la ministra Lorenzin adotterà. Siamo convinti che aver anticipato questa ormai inevitabile decisione e contemporaneamente l’esserci impegnati per valorizzare la nostra struttura ospedaliera, possa essere apprezzato dagli utenti giudicariesi e non solo, in quanto la volontà è quella di poter garantire risposte efficaci soprattutto in merito a reparti che proprio grazie a questo Protocollo vengono potenziati e riqualificati sia in termini di efficienza che di strutture. Questo è anche un modo per intendere e dare un nuovo ruolo alla sanità trentina interpretando al meglio la delibera adottata nel dicembre 2014 riguardante gli “Indirizzi per il riordino della rete ospedaliera”, in cui si sosteneva che la logica di gestione ed i principi su cui si fonda il Servizio Ospedaliero Provinciale è improntata anzitutto al principio della partnership e della sussidiarietà delle strutture che lo compongono secondo il modello Hub & Spoke. Vorrei sottolineare che non si tratta di una riorganizzazione che ha come mero obiettivo il risparmio ma che vuole puntare principalmente sulla qualità del servizio che tutti noi richiediamo. È evidente che alcune prestazioni si possono e si devono avere solo nei centri superspecializzati e questo non vuol dire che bisogna smantellare gli ospedali territoriali dove invece devono continuare ad esserci oltre ad un Pronto Soccorso d’eccellenza anche altri reparti in grado di garantire una specializzazione in rete con le altre strutture ospedaliere trentine. Certo ci si è trovati di fronte ad una scelta difficile ed anche sofferta, ma sono convinto che possa essere compresa in quanto fatta con l’intento di poter garantire quelle risposte che i cittadini si aspettano. A questo proposito va detto che il reparto che si andrà a chiudere, non poteva e ne siamo tutti consapevoli, garantire quelle risposte e servizi in termini di qualità richieste dall’utenza; ecco il motivo che ci ha spinti a chiedere in cambio e con forza il potenziamento degli altri reparti al fine che non accada quello che negli ultimi anni abbiamo dovuto subire nei confronti del punto nascite e mi riferisco ad una totale disaffezione da parte delle stesse donne giudicariesi. Un risultato che non ci si attendeva poiché abbiamo chiesto e ottenuto tutto quanto necessario per valorizzare il nostro presidio ospedaliero sia in termini di risorse umane che di strutture; il tutto attraverso un nuovo approccio di collaborazione e condivisione per affrontare e governare corresponsabilmente problematiche delicate e di difficile soluzione. La volontà irrinunciabile di tutti noi è stata quella di poter garantire la qualità dei servizi e proprio per questo, rinunciando al punto nascite, abbiamo chiesto l’ulteriore diponibilità sia di risorse umane da affiancare alle professionalità già presenti che di adeguate attrezzature. Il merito va anche alla struttura, al nuovo direttore e a quanti vi operano, indipendentemente dal ruolo che rivestono, che hanno contribuito a condividere questo importante Protocollo. Sul nostro esempio sono convinto che anche altri amministratori potranno avere un ruolo determinante per gli altri ospedali territoriali per riuscire, attraverso un atteggiamento responsabile, a dare risposte di qualità ai cittadini ed evitare quindi, come in parte sta già avvenendo, che i pazienti si concentrino negli ospedali centrali creando non pochi disagi o peggio ancora che si rivolgano a strutture extra-provinciali aumentando i costi del nostro sistema sanitario. Sarà ora compito di chi dovrà far rispettare e attuare il Protocollo, in modo particolare dell’Azienda Sanitaria con l’impegno dell’Assessore e degli amministratori locali, garantire che quanto condiviso possa in tempi brevi trovare attuazione e in questo, avendo collaborato alla stesura dello stesso, mi impegnerò anch’io in prima persona.
cons. Mario Tonina