Giudicarie Tione ospedale part-time: «uno schiaffo a 40 mila persone»
Denise Rocca
Nelle Giudicarie, dove si erano raccolte oltre ventimila firme per salvare ospedale e punto nascita solo lo scorso anno, ci si sente presi in giro. A usare un eufemismo. Dopo due giorni concitati che hanno definito un futuro nero per l’ospedale di Tione ? part time chirurgico e del punto nascita, specializzazione chirurgica nella mano invece dell’auspicato centro di eccellenza ortopedica – gli amministratori locali portano con loro tutto il rammarico, la delusione e lo sdegno dei 40mila abitanti. «Un sentimento di arrabbiatura oltre che di delusione ? commenta il presidente della Comunità delle Giudicarie Giorgio Butterini – ma non perché gli amministratori locali non sappiano o non capiscano le problematiche di questo periodo storico, ma perché stiamo assistendo ad uno smantellamento dell’ospedale di Tione da anni, e nonostante le dichiarazioni rassicuranti dagli uffici provinciali nella pratica si va verso un indebolimento del presidio ospedaliero evidente. Si ha la sensazione netta di carenze in ogni reparto soprattutto sotto il profilo delle risorse umane e questo è indegno di un territorio come questo, peraltro si parlava di ricavare a Tione uno dei punti di eccellenza della chirurgia ortopedica e oggi si parla di chirurgia alla mano. Ci aspettavamo che non ci si fermasse all’interventistica di primo livello ma ci fossero riconosciuti interventi di una certa complessità».
Anche il consigliere provinciale giudicariese Mario Tonina , in quota Upt, che con Butterini era a colloquio venerdì scorso con l’assessore Zeni proprio per parlare di ospedale mentre la famigerata circolare sulla riorganizzazione veniva spedita, non ha tardato a far sentire la sua voce. «La soluzione proposta ? scrive il gruppo consigliare Upt, a firma del consigliere giudicariese Mario Tonina ? può essere accettata per brevissimo tempo, e intesa come una soluzione di emergenza ma non è certamente accettabile come soluzione definitiva».
E sul punto nascite, che secondo le indicazioni provinciali non chiuderà ma viene ridimensionato ad un servizio part time, i commenti degli amministratori locali non sono meno sferzanti: «Una presa in giro ? commenta duro Giorgio Butterini – La maternità è un evento che non dà preavvisi, come si può pensare di avere a disposizione un reparto solo durante la settimana e solo in orario diurno, peraltro ridotto? A questo punto chiudetelo, ma non venite a darci soluzioni che appaiono ridicole».
A lasciare amareggiati anche il metodo e la mancata comunicazione con i territori. «Questo è un territorio con 40mila persone e milioni di presenze turistiche annue ? conclude Butterini – nessuno ci ha detto della rappezzata soluzione dell’ospedale part-time ed è inconcepibile essere in un ufficio provinciale con l’assessore e non sapere che nello stesso tempo sta partendo una circolare di quella portata».
FONTE: Quotidiano ADIGE del 26 novembre 2015