CONS. TONINA: SALVAGUARDARE I PRODOTTI TRENTINI

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FONTE: Quotidiano ADIGE del 2 febbraio 2016

Qualità Trentino: marchio di sistema territoriale

Ero presente anch’io all’incontro che martedì scorso è stato chiesto all’assessore Dallapiccola da numerosi allevatori per l’ulteriore riduzione che il prezzo del latte subirà a partire da febbraio. Con molta amarezza ho assistito alla grande preoccupazione degli allevatori presenti che devono far fronte ad una situazione ormai insostenibile. Ritengo sia indispensabile in questo momento, seppure con tutte le difficoltà che caratterizzano il settore lattiero-caseario per una concorrenza spietata di latte proveniente dal nord Europa a prezzi decisamente bassi, riuscire a dare delle risposte a quella parte di allevatori che conferiscono il proprio latte ad un caseificio privato della Valsugana. La soluzione a questo problema si potrebbe trovare, in una realtà come la nostra, attraverso la ultracentenaria esperienza della cooperazione trentina, visto che i prezzi liquidati dai caseifici cooperativi agli allevatori soci li tutela maggiormente attraverso una maggiore remunerazione. I nostri vicini altoatesini da tempo e con lungimiranza hanno creato, consapevoli dei risvolti che la fine delle quote latte avrebbe rappresentato, un proprio marchio di qualità che valorizza le produzioni territoriali anche in una prospettiva di risorsa turistica. Proprio per questo, ho presentato un Ordine del Giorno in occasione della finanziaria, approvato all’unanimità, con l’intento di riprendere e valorizzare l’importante lavoro svolto dall’allora assessore all’agricoltura Mellarini, relativamente al marchio “Qualità Trentino”, istituito nel 2009 e che sarebbe importante riprendere per cercare di garantire futuro alle nostre produzioni. Tale marchio si potrebbe inserire bene sia all’interno delle politiche di promozione e di certificazione della qualità dei prodotti agroalimentari territoriali che del progetto di marketing territoriale. Ciò permetterebbe, in un momento in cui il settore agricolo e il comparto lattiero-caseario sono in forte difficoltà, anche a seguito della fine del regime delle quote latte, di valorizzare la qualità dei prodotti trentini e potrebbe costituire il veicolo primario per adeguate strategie di promozione, commercializzazione e distribuzione. A questo proposito si ritiene molto positiva la recente nomina da parte della Giunta provinciale di un marketing manager chiamato a promuovere il brand trentino nel mondo. A questo aggiungo che la Commissione europea nel 2014 ha approvato un Regolamento Delegato con il quale si stabiliscono le condizioni d’uso dell’indicazione di qualità dei prodotti “di montagna” per valorizzare i prodotti del settore agro-alimentare montano. Questo marchio ha natura facoltativa, può già essere utilizzato e potrebbe fornire un sostegno aggiuntivo agli agricoltori di montagna, contribuendo ad informare i consumatori sul valore aggiunto di questi prodotti.

Sono convinto che anche attraverso un brand che ci rappresenta si potrebbe sviluppare ulteriormente la promozione di un’immagine unitaria ed efficace del Trentino, fondato sul binomio territorio-qualità e facilmente riconoscibile dai consumatori. Infatti la possibilità di presentarsi sui mercati come protagonisti di una filiera territoriale fondata sulla qualità, genuinità e distintività nel vivere e nel produrre, costituisce indubbiamente un importante biglietto da visita per l’accesso a nuove aree e segmenti di mercato. Ci tengo a sottolineare l’aspetto più importante, a cui tengo molto e che non deve essere mai sottovalutato né dimenticato e cioè che l’agricoltura di montagna rappresenta un esempio di multifunzionalità che non dobbiamo dimenticare: coinvolge altri settori economici come il turismo, esibisce una forte vocazione alle produzioni di qualità, si qualifica come un presidio a tutela del territorio e dello sviluppo locale. Produce quindi indiscutibilmente numerose esternalità positive, mantiene vive le tradizioni e fornisce servizi ecosistemici ai quali va riconosciuto un valore strategico. Anche per queste ragioni serve sia da parte degli operatori turistici che di tutti i consumatori, riconoscenza verso i prodotti di qualità che ricordiamo garantiscono un’offerta complessiva di territorio e che perciò dovrebbe impegnarci tutti, convintamente, nell’acquistare e promuovere i nostri prodotti. Sono convinto quindi che l’obiettivo prioritario di una politica attenta al settore deve essere quello di non disperdere tutto questo straordinario patrimonio e, a tal fine, un efficace intervento a sostegno dell’agricoltura di montagna va garantito soprattutto dalla valorizzazione delle produzioni di qualità; solo in questo modo si potrà scongiurare l’abbandono della nostra terra con le inevitabili conseguenze che in altre realtà dell’arco alpino abbiamo già visto!

cons. Mario Tonina