CONS. TONINA: UTILIZZO DEI POCT NEGLI OSPEDALI TERRITORIALI TRENTINI

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Appena presentata nella seduta odierna di Consiglio provinciale una question time da parte del cons. Tonina intitolata “Utilizzo dei POCT negli ospedali territoriali”.

“La crescente necessità di contenere i costi nei processi di produzione delle prestazioni sanitarie impone un’accelerazione del processo di riorganizzazione dei servizi anche delle attività di diagnostica di laboratorio” ha esordito Tonina “revisione che peraltro riscontra un’evoluzione tecnologica del settore in questi ultimi anni.”

“Presso il Pronto Soccorso del presidio ospedaliero di Tione è già in sperimentazione l’apparecchiatura Point of care testing – POCT per l’esecuzione di alcuni esami ematochimici che venivano generalmente svolti dal laboratorio analisi dello stesso ospedale. Con POCT si definisce una modalità con la quale si possono eseguire test analitici al di fuori delle strutture del laboratorio clinico di riferimento attraverso una strumentazione trasportabile manualmente in prossimità del paziente per l’esecuzione immediata degli esami; una sorta di laboratorio senza mura. Ciò premesso interrogo l’Assessore competente per sapere quali figure professionali verranno coinvolte per eseguire le nuove attività assegnate e se saranno adeguatamente formate, se verranno introdotti dei POCT anche in altri ospedali territoriali, se la qualità degli esami svolti è comparabile a quelli di laboratorio e se l’introduzione di questi strumenti comporterà l’accentramento dell’attività routinaria sul laboratorio dell’ospedale di Trento. L’introduzione dei POCT rappresenta sicuramente una grande innovazione del settore e, come scelta integrativa alle attività solitamente svolte nel laboratorio tradizionale, è sicuramente positiva, quello che chiedo attraverso la question è capire soprattutto come inciderà l’utilizzo di queste nuove strumentazioni nell’ organizzazione dei laboratori dei diversi ospedali territoriali per sapere quindi quale sarà la struttura organizzativa finale dei servizi di diagnostica di laboratorio secondo il modello hub e spoke.”

Rispondendo al quesito l’assessore Zeni ha specificato “in relazione alla richiesta ribadisco che l’utilizzo dei POCT presso il Pronto soccorso dell’ospedale di Tione è un’attività a carattere sperimentale ideata per testare la strumentazione attualmente esistente sul mercato e la sua compatibilità con l’operatività dei nostri ospedali. La suddetta attività è ancora in fase di valutazione e solo al termine della sperimentazione e ovviamente in caso di esiti positivi l’azienda sanitaria sarà in grado di stabilire l’eventuale necessità di coinvolgere personale dedicato e formato nonché la possibilità di estendere il modello operativo ad altri ospedali territoriali. A questo proposito si sottolinea che gli esami svolti attraverso i POCT potranno essere altrettanto affidabili degli esami svolti con le apparecchiature convenzionali del laboratorio e che l’accentramento dell’attività routinaria sugli ospedali di Trento e Rovereto sarà valutato per le singoli tipologie di esame ove non già accentrate.”

Nella replica Tonina ha ringraziato e si è detto soddisfatto per la risposta e ha specificato “tengo a far presente che seppure l’uso di tali strumentazioni nel tempo presumibilmente verrà sempre di più incrementato e avrà prestazioni migliori si dovrà continuare a garantire, a mio parere, la possibilità di poter eseguire gli esami ematochimici negli ospedali territoriali per continuare a prestare un servizio importante per la popolazione. Condivido quindi l’utilizzo dei POCT come strumenti integrativi, ma attenzione a non farli diventare sostitutivi soprattutto per quanto riguarda gli ospedali territoriali.”

Qui copia Question time cons. Tonina utilizzo dei poct negli ospedali territoriali