La diffusione della volpe preoccupa
interrogazione del cons. Mario Tonina
Sempre più numerose sono le amministrazioni che segnalano la presenza massiccia di esemplari di volpe sul proprio territorio. Nel Comune di Storo, sono state raccolte più di 500 firme per chiederne la limitazione.
Va ricordato che le prescrizioni tecniche per la stagione in corso consentono la caccia alla volpe per periodi più lunghi e più flessibili rispetto alla maggior parte delle altre specie. Detto questo il consigliere provinciale dell’Upt, Mario Tonina, chiede con un’interrogazione se siano stati trovati esemplari affetti da malattie trasmissibili all’uomo, se esiste un censimento della popolazione volpina, se siano stati pianificati degli interventi di contenimento della specie.
Troppe volpi in valle del Chiese
Storo. Il consigliere provinciale Tonina sul tema ha presentato un’interrogazione
STORO – Fra le specie selvatiche che proliferano in valle del Chiese, oltre al cinghiale pare esserci pure le volpi. A chiedere lumi al riguardo è il consigliere provinciale Mario Tonina attraverso un’interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti. Oggetto dell’interrogazione è «Aumento della presenza di esemplari di volpe sul territorio provinciale». Sempre più numerose sono le amministrazioni che segnalano la presenza massiccia di volpi sul proprio territorio. Nel Comune di Storo, sono state raccolte, lo scorso mese di aprile, più di 500 firme a fronte dell’eccessiva ed incontrollata diffusione di tale specie selvatica, dato che sta diventando sempre più confidente nei confronti di tutti i centri abitati. «La preoccupazione della popolazione a seguito dell’aumento della specie – scrive Tonina – riguarda soprattutto l’aspetto sanitario e, quindi, il propagarsi di malattie (forte è infatti la preoccupazione riguardo la presenza di animali in cattivo stato di salute), che per le razzie nei pollai e nelle conigliere indubbiamente gravosa per coloro che le subiscono. Va ricordato – prosegue – che le prescrizioni tecniche 2017/2018 per l’esercizio della caccia in provincia consentono la caccia alla volpe per periodi più lunghi e più flessibili rispetto alla maggior parte delle altre specie soggette a prelievo». Il regime venatorio prevede, infatti, che la caccia alla volpe sia consentita dal 17 settembre al 14 dicembre 2017, nel rispetto degli orari previsti per la caccia alla specie stessa e dal 16 dicembre 2017 al 15 gennaio 2018 esclusivamente da appostamento fisso. Nel periodo previsto l’attività venatoria può iniziare un’ora prima del sorgere del sole a differenza della maggior parte delle altre specie per le quali la caccia è permessa dall’alba.
FONTE: Quotidiano ADIGE del 5 e 6 agosto 2017
INTERROGAZIONE CONS. MARIO TONINA
Aumento della presenza di esemplari di volpe sul territorio provinciale
Sempre più numerose sono le amministrazioni che segnalano la presenza massiccia di esemplari di volpe sul proprio territorio. Nel Comune di Storo, sono state raccolte, lo scorso mese di aprile, più di 500 firme a fronte dell’eccessiva ed incontrollata diffusione di tale specie selvatica sul proprio territorio, dato che sta diventando sempre più confidente nei confronti di tutti i centri abitati. La preoccupazione della popolazione a seguito dell’aumento della specie riguarda soprattutto l’aspetto sanitario e, quindi, il propagarsi di malattie (forte è infatti la preoccupazione riguardo la presenza di animali in cattivo stato di salute anche a fronte di avvistamenti di esemplari apparentemente ritenuti malati o pericolosi per l’ incolumità), che per le razzie nei pollai e nelle conigliere indubbiamente gravosa per coloro che le subiscono.
Va ricordato che le prescrizioni tecniche 2017/2018 per l’esercizio della caccia in provincia di Trento previste dall’art. 29, comma 9, della legge provinciale 9 dicembre 1991, n. 24, consentono la caccia alla volpe per periodi più lunghi e più flessibili rispetto alla maggior parte delle altre specie soggette a prelievo. Il regime venatorio prevede, infatti, che la caccia alla volpesia consentita dal 17 settembre al 14 dicembre 2017, nel rispetto degli orari previsti per la caccia alla specie stessa e dal 16 dicembre 2017 al 15 gennaio 2018 esclusivamente da appostamento fisso (denunciato ai sensi della deliberazione della G.P. n° 2844). Nel periodo previsto l’attività venatoria può iniziare un’ora prima del sorgere del sole a differenza della maggior parte delle altre specie per le quali la caccia è permessa dall’alba.
Ciò premesso, a fronte di una presenza sempre più frequente degli esemplari di volpe, della raccolta di firme nel Comune di Storo e di altre segnalazioni da parte di amministrazioni locali, nonché consapevoli dell’esistenza di strumenti di contenimento quali adeguate misure incruente di difesa e prevenzione e il prelievo venatorio che i cacciatori possono attuare,
interrogo l’Assessore competente per sapere:
- se sono stati segnalati dall’APSS e/o dall’istituto zooprofilattico casi di volpi affette da malattie trasmissibili all’uomo;
- se è stato interpellato l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale per verificare la posizione tecnica di tale organo;
- se è mai stato effettuato, in Trentino, un censimento della popolazione volpina, al fine di accertare la consistenza della popolazione della specie e in caso negativo se si ritiene opportuno realizzarlo anche a seguito delle segnalazioni delle amministrazioni locali;
- se, a fronte delle segnalazioni di molte amministrazioni, sono stati pianificati degli interventi ai fini gestionali di contenimento della specie attraverso idonee misure e nel caso quali;
- se è stata valutata l’opportunità di sensibilizzare attraverso idonei strumenti le amministrazioni e la popolazione in ordine all’adozione di metodi incruenti della prevenzione dei danni;
- se sono già state coinvolte le sezioni cacciatori locali per verificare quali collaborazioni possano essere attivate per eventuali prelievi selettivi;
- se non sia il caso di valutare, a fronte della consistente presenza di volpi, per quanto riguarda la zona di Storo e aree limitrofe, eventuali azioni mirate al contenimento della specie per evitare l’insorgere di malattie che potrebbero rivelarsi pericolose per la salute delle persone.
A norma di regolamento, si chiede risposta scritta.
Cons. Mario Tonin