Dopo l’attacco a Passo Fedaia De Godenz, Passamani, Tonina e Detomas chiedono interventi alla Provincia. Testor e Guglielmi scrivono a Dallapiccola
«Monitorare la presenza del lupo per la sicurezza»
PASSO FEDAIA Sulla questione del lupo al Passo Fedaia e in generale sulla loro presenza in tutto il Trentino, i consiglieri provinciali dell’Upt Pietro De Godenz, Gianpiero Passamani, Mario Tonina e il consigliere provinciale ladino dell’Ual Giuseppe Detomas chiedono all’assessore provinciale Michele Dallapiccola quali misure di prevenzione sono state adottate per evitare che gli allevatori subiscano ulteriori danni al patrimonio zootecnico a causa della presenza del lupo sul territorio provinciale e quali iniziative intenda adottare a tutela della pubblica incolumità in relazione all’aumentata presenza del lupo in Trentino e infine quali siano i tempi di adozione di azioni puntuali volte a garantire la pacifica convivenza tra uomo e lupo. Oltre a loro interviene anche il vicesindaco di Canazei e segretario politico dell’Associazione Fassa, Luca Guglielmi. «La conferma dei lupi in Val di Fassa – scrive Guglielmi – arriva dai pastori della zona del Passo Fedaia e della vicina Porta Vescovo proprio dove molti turisti percorrono quotidianamente il sentiero Viel del Pan. Questa conferma ci allarma per più motivi: il primo e più scontato è quello della pubblica sicurezza ed incolumità (anche se è vero che non si registrano casi di attacco a persone, il pericolo che ciò accada è già da sè allarmante), per non parlare del danno economico e morale che subiscono gli storici pastori che da decenni portano le proprie greggi al pascolo nella nostra Valle: molti sono andati via salvando il salvabile, altri provano a resistere sapendo che in autunno riporteranno a valle greggi ridotte o dimezzate. Forse però il problema a cui nessuno ha pensato è la ricaduta dell’assenza delle greggi sui prati che sovrastano il Passo Fedaia. Questa assenza porterà senza ombra di dubbio a una mancanza di cura che scaturirà in un progressivo stato di abbandono, l’erba non sarà più brucata e crescerà incolta. Va da sè e questo ce lo insegnano in nostri “vecchi che sull’erba lunga la neve non deposita e non attacca, provocando di conseguenza distaccamenti più frequenti di masse nevose, proprio sulla rive che sovrastano la S.P. 641 del Fedaia. Tutto ciò non per creare inutili allarmismi ma per mettere a disposizione dell’assessore provinciale competente, le risorse di varia natura che chi governa il territorio può mettere in campo. Per questo la Procuradora del Comun general Elena Testor, dopo il Consiglio Direttivo dell’Associazione Fassa di pochi giorni fa, ha inoltrato all’assessore Dallapiccola una missiva in cui, rimarcando quanto già detto sopra mette a disposizione il proprio impegno e disponibilità dell’ente che rappresenta per trovare una soluzione definitiva a questa importante criticità. Non per fare polemica perché sappiamo del costante impegno ed interesse dell’Assessorato competente nel monitorare e trovare soluzioni di “sicurezza” su questo, nuovo neanche più di tanto, argomento ma per essere partecipi attivi del territorio che rappresentiamo». (v.r.)
FONTE: Quotidiano TRENTINO del 29 luglio 2017