GRUPPO UPT: OSPEDALE DI FIEMME – IN ATTESA RIAPERTURA P. NASCITA SUBITO PIU’ SERVIZI

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Subito dopo aver ricevuto notizia della sospensione del Punto nascita presso l’ ospedale di Fiemme, il consigliere De Godenz, in accordo coi colleghi Passamani e Tonina, ha depositato una interrogazione a risposta scritta per richiedere, data la sospensione del Punto nascita di Cavalese, subito il potenziamento di alcuni servizi ritenuti basilari per l’assistenza ginecologica nonché il mantenimento della ricerca attiva tramite bandi di pediatri disposti a trasferirsi e a prendere servizio in valle.

Appena completata l’interrogazione è stata portata all’assessore Zeni che l’ha accolta – come testimoniano anche le dichiarazioni rilasciate ieri nell’incontro con gli amministratori giunti da Fiemme e Fassa – garantendo che quanto in essa domandato verrà subito messo in campo.

Di seguito si riporta testo completo dell’interrogazione.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

La comunicazione giunta dal Ministero della Salute alla Provincia Autonoma di Trento in merito alla chiusura in via sospensiva del Punto nascite dell’Ospedale di Fiemme a Cavalese preoccupa e lascia interdetti residenti, Amministrazioni locali, comitati, associazioni impegnati per garantire il mantenimento dell’operatività del Punto nascite.

Lo stop in tempi strettissimi all’attività della struttura, imposto nell’arco dei prossimi tre giorni (chiusura/sospensione prevista per sabato 11 marzo 2017), suscita incertezza nelle Valli di Fiemme e Fassa e zone limitrofe (bacino d’utenza di circa 30.000 abitanti, più massicci afflussi turistici nelle stagioni estiva e invernale).

La deroga concessa dal Comitato percorso nascite nazionale del Ministero nel giugno del 2016 per la struttura di Cavalese, nonostante il numero di parti annuali inferiori alla soglia dei 500, aveva mobilitato l’Azienda per i Servizi Sanitari della Provincia di Trento, Amministrazioni locali (Comuni e Comunità Territoriale) comitati e  associazioni, in primis “Parto per Fiemme”, al reclutamento di medici pediatri, pediatri-neonatologi, ginecologi, rianimatori e personale necessario al mantenimento del punto nascite ai più alti standard di efficienza e sicurezza, anche attraverso sinergie con altri poli del sistema sanitario trentino e formule di mobilità interregionale.

Lo stesso Gruppo consiliare dell’Unione per il Trentino ha portato avanti proposte concrete su ogni tavolo e con ogni strumento legislativo possibile – interrogazioni, mozioni e confronti – recependo le sollecitazioni delle cittadine e dei cittadini e portandole all’attenzione nell’ottica propositiva di giungere a una soluzione , anche innovativa e capace di essere laboratorio nazionale, della questione punto nascite, cercando così di scongiurare il ridimensionamento e la chiusura di servizi essenziali sui territori.

Si ricorda, ancora una volta, come In pochi anni i Punti nascita del Trentino si siano ridotti da 8 ai superstiti 3 attuali (Trento-Rovereto-Cles), con totale assenza di strutture in tutto il Trentino orientale.

Il vivere in zone riconosciute dallo stesso ministero come “orograficamente” svantaggiate impone scelte ragionate ed eque, per garantire la qualità della vita e della sicurezza attraverso servizi capillari – come più volte è stato ribadito.

Inoltre l’ospedale con punto nascita più vicino alle Valli dell’Avisio rimarrebbe, a partire dal prossimo 11 marzo, dal punto di vista chilometrico, il San Maurizio di Bolzano, dunque una struttura extraprovinciale. L’alternativa, risaputa, è lo spostamento verso la città di Trento o Cles, oppure, nei casi d’emergenza – non solo legata al parto, e anche questo va ribadito – l’utilizzo dell’ elisoccorso, non scevro, lo dimostra l’incidente dello scorso 5 marzo a Campiglio, da rischi, incognite e difficoltà gestionali.

Tutto ciò premesso si interroga la Giunta provinciale per sapere

1)                 Come, dato anche quanto dichiarato in aula dall’assessore Zeni l’8 marzo u.s. e per quanto tempo la Provincia intenda continuare la ricerca di pediatri per l’ospedale di Fiemme reiterando le procedure di contatto, bando e selezione per il reclutamento del personale di pediatria

2)                 Come, durante quella che ci si augura essere solo una momentanea sospensione del punto nascita, la Provincia ritenga di garantire i servizi correlati quali quello di ginecologia e in particolare se intenda:

a)      gestire presso il Pronto Soccorso di Cavalese, in relazione con il reparto di ginecologia, eventuali maggiori richieste di consulenza o di primo intervento relazionati alla gravidanza;

b)      garantire piccola attività chirurgica mono operatore in modo da poter evitare – per le piccole necessità – la necessità di spostamenti verso altri poli ospedalieri

c)      mantenere in capo alla dottoressa Tenaglia la direzione del percorso nascita e dell’iniziativa “ospedale amico del bambino” da poco intrapresa;

d)       mantenere e ampliare gli orari di apertura degli ambulatori di Ginecologia attualmente attivi lunedì e mercoledì, ambulatorio di bitest (martedì), ecografia (giovedì), ambulatorio medio rischio ostetrico (venerdì), ginecologico di Pozza di Fassa (attualmente previsto a giovedì alterni);

e)      attivare un ambulatorio di percorso nascita in Valle di Cembra con eventuale possibilità di interazione con l’ambulatorio di Cavalese già attivo al venerdì;

Secondo quanto previsto dal regolamento interno chiedo risposta scritta.

– cons. Pietro De Godenz –

– cons. Gianpiero Passamani –

– cons. Mario Tonina –