GIUDICARIE Sullo screening mammografico alle donne anziane il consigliere provinciale Mario Tonina non dà tregua. La sua interrogazione ha comportato una risposta immediata da parte dell’assessore provinciale Luca Zeni. Per Tonina l’accesso allo screening mammografico da parte delle donne residenti in zone periferiche rientra tra le priorità. Ma veniamo al dunque. Nella sua interrogazione Tonina ha chiesto all’assessore “se abbia valutato l’opportunità di adottare sul piano organizzativo, fino a quando non sarà individuata una soluzione definitiva, delle modalità che consentano in particolare alle donne anziane residenti nelle nostre Valli, di raggiungere le città di Trento e Rovereto al fine di favorire l’accesso allo screening mammografico, prevedendo eventuali mezzi di trasporto o altre modalità organizzative per garantire a tutte le cittadine trentine equità di trattamento.” “Con la dislocazione delle apparecchiature per lo screening mammografico solamente a Trento e Rovereto” ha concluso il suo intervento il consiliere Tonina “il timore è quello di non favorire la diagnosi precoce per la scomodità nel raggiungere gli ospedali centrali; inoltre nell’ottobre 2014 era stato pubblicato proprio dall’Assessorato alla Salute, un libricino riguardante le “Mammografie in Trentino” nel quale per quanto riguarda “il servizio” si affermava che “ l’esame è programmato tenendo conto della stagionalità turistica e agricola. Si tiene conto della residenza, in modo da favorire la formazione di gruppi dello stesso paese per l’organizzazione del trasporto, e le donne vengono invitate tramite lettera con appuntamento già fissato”. L’assessore Zeni ha così risposto. “Come emerge dalla verifiche effettuate viene prestata una estrema attenzione sia alle stagionalità che alle specifiche esigenze dei territori. Sono inoltre viste in modo positivo iniziative – come ad esempio quella messa in campo dalla LILT del Primiero – che facilitino ulteriormente il trasporto verso i centri nei quali viene effettuato lo screening”. Nella replica Tonina si è detto soddisfatto purchè le nuove modalità di trasporto nelle zone disagiate e periferiche vengano attivate in tempi ristretti. “Dobbiamo fare in modo che il progetto di riorganizzazione mammografico, nato dall’esigenza di incrementare la qualità dignostica degli esami attraverso macchinari d’avanguardia, per ora disponibili solo negli ospedali centrali, non comporti un decremento dell’esecuzione degli esami da parte delle donne, altrimenti tutti i benefici della performance diagnostica verrebbero meno”. (a.p.)
FONTE: Quotidiano TRENTINO del 12 giugno 2016