PASSAMANI: “LA VALSUGANA PRETENDE RISPOSTE CHIARE SULL’IMPIANTO A BIOMASSA DI NOVALEDO. CON LA SALUTE NON SI SCHERZA!”

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E’ stata depositata questa mattina dal Capogruppo in Consiglio provinciale dell’Unione per il Trentino Gianpiero Passamani un’interrogazione riguardante la possibile realizzazione di una centrale a biomassa sul territorio del Comune di Novaledo

“la decisione di interrogare la Giunta provinciale su questo tema” spiega il cons, Passamani “ è stata da me presa dopo aver partecipato lo scorso 10 dicembre ad un incontro tenutosi proprio a Novaledo a cui hanno partecipato il Professor Corti, docente del Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente dell’Università di Milano e organizzata dal Gruppo di “Salute Pubblica” della zona”

Tale impianto, che dovrebbe vedere la produzione di energia elettrica attraverso la combustione di materiale legnoso ed erba, per circa 19000 tonnellate all’anno, potrebbe avere, a detta del comitato ma anche del Professor Corti, gravi ripercussioni sulla salute pubblica della cittadinanza di Novaledo e della Valsugana intera a causa delle polveri sottili che rischiano di essere prodotte in grandi quantità da questo impianto; addirittura è stato affermato che tale tipologia di impianto produrrebbe  una quantità di polveri sottili da 20 a 40 volte in più rispetto ad un impianto a metano e che inoltre, sempre a detta di questi esperti,  ci sarebbe il rischio di una grande produzione di sostanze cancerogene, quali gli ossidi di carbonio e di azoto, idrocarburi aromatici, formaldeide e metalli pesanti.

Sono state inoltre molte le prese di posizione da parte di esperti del settore che criticano fortemente tale tipologia di impianto, mettendo in evidenza i possibili effetti negativi per l’ambiente dovuti a tale soluzione.

“D’altra parte è doveroso evidenziare” continua il Capogruppo Upt “che vi è una corrente di pensiero molto diffusa fra i tecnici ambientali che sostiene con forza la costruzione di questi impianti a biomassa per la produzione di energia. Io ritengo sia doveroso ascoltare tutte le parti coinvolte è lo ho esternato intervenendo durante la serata, non solo in quanto consigliere ma anche e soprattutto quale abitante della zona (risiedo a Barco di Levico, a circa un chilometro e mezzo da dove si vorrebbe realizzare l’impianto) e padre.

Pertanto ho deciso di presentare un’interrogazione per sapere se la Pat ha valutato in tutti gli aspetti l’impatto ambientale di questa tipologia di impianto e se vi siano elementi di veridicità e corrispondenza nelle dichiarazioni derivanti dagli studi presentati dal dottor Corti, che parrebbero confermare la pericolosità estrema di tale struttura come sostenuto dal Gruppo di Salute pubblica di Novaledo.

Inoltre ho invitato la Giunta a valutare l’opportunità di organizzare una serata informativa e di confronto sia con la ditta Menz & Gasser, importante realtà produttiva in via di espansione nel nostro territorio, che ha chiesto di realizzare la centrale, sia con gli abitanti della Valsugana, alla quale far partecipare gli esperti e i tecnici della provincia in maniera da informare al meglio e correttamente la popolazione sulle eventuali ricadute in termini ambientali e di saluti pubblica qualora l’impianto venisse effettivamente realizzato.

Ultimo ma non ultimo, ho richiesto quali siano le motivazioni che hanno recentemente portato la Provincia Autonoma a decidere di non concedere ulteriori finanziamenti per la realizzazioni di altri impianti di produzione energetica nelle zone già servite dal metano. Mi attendo ora una risposta precisa e circostanziata: non possiamo permetterci di giocare con la salute nostra e dei nostri figli.”

Il Capogruppo dell’Unione per il Trentino

cons. Gianpiero Passamani

Di seguito, il testo integrale dell’interrogazione

Trento,  12 dicembre 2014

 

 

                                                                                    Egregio Signor

                                                                                                                     Bruno Dorigatti

Presidente del Consiglio provinciale

                                                                                                                     SEDE

 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

 Il giorni 10 dicembre 2014 si è svolto a Novaledo un incontro a cui hanno partecipato il Professor Corti, docente del Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente dell’Università di Milano, organizzata dal Gruppo di “Salute Pubblica” di Novaledo per discutere del tema legato alla realizzazione di una centrale a biomassa nel comune di Novaledo stesso.

Tale impianto, che dovrebbe vedere la produzione di energia elettrica attraverso la combustione di materiale legnoso ed erba, per circa 19000 tonnellate all’anno, potrebbe avere, a detta del comitato ma anche del Professor Corti, gravi ripercussioni sulla salute pubblica della cittadinanza di Novaledo e della Valsugana intera a causa delle polveri sottili che rischiano di essere prodotte in grandi quantità da questo impianto; addirittura è stato affermato che tale tipologia di impianto produrrebbe  una quantità di polveri sottili da 20 a 40 volte in più rispetto ad un impianto a metano e che inoltre, sempre a detta di questi esperti,  ci sarebbe il rischio di una grande produzione di sostanze cancerogene, quali gli ossidi di carbonio e di azoto, idrocarburi aromatici, formaldeide e metalli pesanti.

Sono state inoltre molte le prese di posizione da parte di esperti del settore che criticano fortemente tale tipologia di impianto, mettendo in evidenza i possibili effetti negativi per l’ambiente dovuti a tale soluzione.

D’altra parte è doveroso evidenziare che vi è una corrente di pensiero molto diffusa fra i tecnici ambientali che sostiene con forza la costruzione di questi impianti a biomassa per la produzione di energia.

Tutto ciò premesso interrogo la Giunta provinciale per sapere

 

  1. se la Provincia autonoma di Trento ha valutato in tutti gli aspetti l’impatto ambientale di questa tipologia di impianto;
  2. Se vi sono elementi di veridicità e corrispondenza nelle dichiarazioni e nei rilievi del Professor Corti che confermano quanto sostenuto dal Gruppo di Salute Pubblica di Novaledo;
  3. se non si ritenga opportuno organizzare una serata informativa con la popolazione della Valsugana con i tecnici provinciali al fine di informare correttamente la popolazione sulle ricadute in termini ambientali e di salute pubblica in riferimento alla costruzione dell’impianto a biomasse di Novaledo;
  4. quali sono le motivazioni per cui la Provincia di Trento ha recentemente deciso di non finanziare in futuro altri impianti di produzione di energia nelle zone servite dal metano.

 Secondo quanto previsto dal regolamento interno chiedo risposta scritta.

                                                                                                                  – cons. Gianpiero Passamani-