Ugo Rossi incontra i manifestanti

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Si discute sulla legittimazione del ruolo del Consiglio.

La trattazione delle due mozioni votate nella mattina si è intrecciata con una discussione, che ha preso avvio da un intervento sull’ordine dei lavori di Walter Viola.

“Corre voce” ha detto il consigliere di Progetto Trentino “che il Presidente Ugo Rossi stia incontrando personalmente i manifestanti di ieri. Se ciò corrisponde al vero e Rossi ha dato legittimità agli atti avvenuti ieri in aula, il fatto è di un’inaudita gravità, ha osservato Walter Viola. Bruno Dorigatti ha riaffermato la centralità del Consiglio, chiedendo al Presidente, sopraggiunto in aula nel frattempo, di intervenire dando spiegazione del proprio comportamento.

Ugo Rossi ha replicato ammettendo di aver incontrato nella mattina alcuni cittadini “nel mio ruolo di Presidente della Regione”. Ho detto 3 cose, ha spiegato il Presidente: “ciò che è accaduto ieri è inaccettabile; i fatti integrano degli estremi di reato perseguibili; ho illustrato quanto la giunta regionale ha in animo di fare e cioè che la prima decisione che prenderemo sarà l’istituzione di un fondo che accoglierà gli atti di solidarietà e le risorse che si raccoglieranno in questo contesto, con un vincolo di destinazione in tema di politiche sociali.

Il Gruppo consiliare dell’Unione per il Trentino vuole esprimere il profondo dissenso per quanto accaduto ieri in Consiglio provinciale con l’occupazione dell’aula da parte di un gruppo di antagonisti che, certamente, hanno organizzato questa incursione più per una questione di visibilità personale, piuttosto che per aiutare nella soluzione dei problemi.

Ed è proprio su questo punto che vogliamo soffermarci:” siamo convinti che solo con il dialogo e il confronto costruttivo si possano dare le risposte concrete e immediate che la nostra gente ci chiede.
Ci stiamo impegnando a farlo sul tema dei vitalizi, facendoci carico di risolvere un problema che non abbiamo creato noi, ma che viviamo come nostro; lo stiamo facendo nel contribuire ad approvare una manovra di bilancio che, seppur in un momento di contrazione delle risorse, possa dare quelle soluzioni che ci vengono chieste dai territori e mantenendo allo stesso tempo quello standard eccezionale sui servizi che da tempo contraddistingue la Comunità trentina.

Auspichiamo che tutti abbiano un forte senso di responsabilità in questo difficile e delicato momento storico per evitare di aumentare il grado di tensione che si respira nella Comunità e dando un po’ di fiducia a chi si sta impegnando veramente per uscire da questa difficile situazione.”

Riordino delle scuole musicali, sì unanime del Consiglio.

E’ stata approvata all’unanimità la mozione proposta da Pietro De Godenz (Upt) con i colleghi Gianpiero Passamani e Mario Tonina. Il primo presentatore ha puntato l’attenzione sulle 13 scuole musicali trentine, sui suoi 400 addetti, sui 7.600 allievi, per tre quarti di età inferiore ai 17 anni. La proposta di mozione impegna a un riordino del settore privato, a facilitare l’accesso alle scuole contenendo i costi delle famiglie; a formare un tavolo di lavoro permanente con la rappresentanza sindacale unitaria delle scuole, per pianificare la razionalizzazione degli aspetti organizzativi degli istituti; ad attuare l’integrazione delle scuole musicali col sistema della formazione, a costituire una rappresentanza unitaria delle scuole.

L’assessore alla cultura, Tiziano Mellarini, ha riconosciuto che il sistema va ridisegnato, oggi c’è troppa frammentazione e un contratto di lavoro scaduto da 11 anni. Sì dunque al testo di De Godenz. “Ho incontrato i presidenti delle 8 scuole aderenti alla Federazione – ha detto Mellarini – e a metà aprile sottoscriveremo un protocollo che comincerà a introdurre regole condivise. Auspico che tutte le 13 scuole facciano parte di una sola organizzazione, che si addivenga a didattica e costi per le famiglie omogenei. Tra scuole private e conservatori si deve instaurare poi una proficua collaborazione”.

Irruzione in aula dei manifestanti.

Tonina: chi ha avuto grosse liquidazioni le restituisca.
Mario Tonina (Upt) ha detto che questa è stata una brutta pagina, si possono non condividere i modi della politica ma non in questo modo. “Ma i nuovi entrati, che sono maggioranza, ma anche gli altri, non possono essere apostrofati in questo modo. Dobbiamo però rispondere alle nostre persone che stanno soffrendo. Serve uno scatto d’orgoglio della politica, anche con la legge che Rossi si è impegnato a presentare. Una risposta anche all’indignazione” Tonina ha auspicato che chi ha avuto grosse liquidazioni dia segnali positivi: di restituzione ancor prima della legge. “Chi ha avuto molto dalla politica deve mandare un segnale per recuperare una credibilità che altrimenti andrà perduta”.