Intervento in Aula del cons. Mario Tonina, a nome del Gruppo consiliare UpT, riguardo la proposta di mozione n. 434/XV, ‘Recepimento della risoluzione del Parlamento europeo del 10 maggio 2016 sulla politica di coesione nelle regioni montane dell’UE’.
Molte zone alpine hanno subito come ben sappiamo un forte spopolamento, fanno eccezione l
a nostra Regione e la Valle d’Aosta, e questo non è un caso ma è il frutto di politiche attente e la nostra Autonomia speciale ha sicuramente permesso di salvaguardare il nostro territorio.
Dobbiamo però essere consapevoli che non siamo immuni dallo spopolamento e che se vogliamo guardare avanti e garantire futuro ai nostri territori, dobbiamo sempre di più mettere in campo politiche mirate a partire da questo Consiglio.
E ciò investe ancor di più tutti noi di responsabilità.
Le dinamiche demografiche previste per i prossimi decenni ci devono far riflettere sulle politiche pubbliche da attuare oggi, quindi proprio per questo, e condivido la proposta della collega, dovremo riuscire a fare rete con gli altri territori montani europei attraverso collaborazioni, che alle buone intenzioni però devono far seguire azioni concrete.
Condivido quindi tutti i punti del dispositivo: a patto che non rimangano sulla carta!
Prendo spunto da questa mozione per sottolineare che più che a risposte singole e a problemi contingenti, questo Consiglio e la Giunta in particolare, si devono impegnare sempre di più per portare avanti e sviluppare un progetto strategico proiettato sul lungo periodo.
Si deve avere il coraggio di fare scelte di prospettiva, investendo sul futuro ancor prima che sul presente per garantire la permanenza delle persone nelle nostre valli, cercando di: preservare la qualità della vita in tutti i nostri comuni di montagna, incentivare le persone a rimanere o addirittura a trasferirsi attraverso il potenziamento dei collegamenti sia fisici (e mi riferisco alla viabilità) che virtuali, affinché siano il più possibile efficienti; perché sappiamo bene che le persone si spostano dove ci sono opportunità migliori di lavoro e di vita in generale, dove ci sono i servizi e le infrastrutture.
Rimanere nei comuni di montagna spesso vuol dire avere maggiori difficoltà.
Non dimentichiamo la grande opportunità che ci è offerta però dalle nuove tecnologie che garantiscono straordinarie possibilità a tutti, e grazie alle quali le distanze si accorciano e il vivere in montagna non è più così discriminante.
La forte contrazione di risorse che caratterizza questa legislatura ci deve impegnare nel destinare ogni risorsa per generare sviluppo e crescita per la nostra provincia.
È evidente che non si può avere tutto da tutte le parti, sia per i costi, ma anche perché siamo diventati sempre più esigenti in termini di qualità del servizio erogato, e quindi dobbiamo trovare il giusto equilibrio per garantire a tutti i cittadini, del centro e delle periferie, le stesse opportunità grazie appunto a politiche attente volte a garantire e mantenere in primis il lavoro e i servizi essenziali sul territorio quali istruzione, sanità e trasporti.
Azioni propedeutiche a qualsiasi collaborazione transfrontaliera.
È quindi necessario fare politiche di sostegno alla montagna e della sua specificità a diversi livelli: locale, nazionale ed europeo, e lo si può fare anche attraverso sinergie forti con altri territori attuando scelte politiche coraggiose e lungimiranti.
Ricordiamoci che la montagna deve essere considerata un bene comune dell’intera collettività e che pertanto va salvaguardata.
La montagna abbandonata non giova a nessuno e genera costi elevati nelle terre sottostanti, basti pensare ai danni che possiamo avere per il venir meno della manutenzione costante.
Di primaria importanza per i nostri territori la stretta connessione tra agricoltura-turismo e montagna: se la prima viene a mancare la seconda ne risente pesantemente infatti la montagna è vitale dove lo è anche l’agricoltura.
Immaginiamo quello che potrebbe essere la nostra provincia senza il lavoro che garantiscono gli agricoltori…inevitabilmente ne risentirebbe il turismo senza calcolare i danni ad altri settori.
Il territorio montano che spesso è sinonimo di marginalizzazione e impoverimento, deve essere oggetto di grande attenzione da parte della politica a tutti i livelli per continuare ad essere comunità viva.
Non posso quindi che condividere la mozione, per il tema che affronta, ma auspico che agli intenti facciano seguito reali azioni di collaborazione e sinergia con altri territori montani europei, e sono convinto che, per rispondere a queste sfide, le nostre terre alte devono continuare a poter esercitare sempre meglio l’Autonomia, e la revisione dello Statuto ne dovrà tenere conto.
Concludo ricordando che il futuro del nostro territorio montano dipenderà da noi e dalle politiche che sapremo attuare oggi!
cons. Mario Tonina
cons. Gianpiero Passamani
cons. Pietro De Godenz
Trento, 15 settembre 2016